Operata al gomito, muore
Sant’Anna condannato

L’ospedale dovrà pagare mezzo milione di euro ai familiari di una donna morta per un’embolia

L’ospedale Sant’Anna di Como è stato condannato dal giudice civile a risarcire mezzo milione di euro al marito e ai figli di una donna di San Fermo della Battaglia, morta nel 2009 a causa di una tromboembolia polmonare massiva seguita a un intervento chirurgico per una frattura al gomito.

La donna, 61 anni, era stata vittima di una caduta dalla bicicletta mentre si trovava in vacanza a Favignana, il 19 settembre 2009. Trasportata al pronto soccorso e quindi trasferita all’ospedale di Trapani, il giorno successivo era stata operata e ingessata. Tornata a San Fermo, era stata contattata pochi giorni dopo dai carabinieri e dall’ospedale di Trapani, per avvertirla della necessità di un nuovo intervento chirurgico. Così si è presentata al Sant’Anna, dov’è stata sottoposta all’operazione. Dopo 36 ore, però, le sue condizioni erano peggiorate ed era morta. Ora la condanna del Sant’Anna a risarcire i danni ai familiari della donna.

In una nota la direzione del Sant’Anna ha ricordato «che in sede penale tale vicenda è stata archiviata» e le accuse ai medici erano cadute. «A ciò si deve aggiungere - commenta ancora l’ospedale - che in caso di lesioni agli arti superiori le linee guida di settore verosimilmente non prevedono tuttora la somministrazione di eparina a basso peso molecolare. L’Azienda, pertanto, sta effettuando proprio in questi giorni una rivalutazione dell’intero caso».

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