Ovunque si torna in piscina o al lido
Ma a Como è impossibile

Via libera da ieri, ma tutti gli impianti sono chiusi A giorni ok a Villa Olmo e Casate, il resto rimarrà sbarrato

Ovunque da ieri sono riaperte le piscine, mentre a Como, per i motivi più diversi, sono tutte completamente sbarrate. Da quelle all’aperto a quelle al coperto, da Muggiò alla Sinigaglia. Arrivando ai lidi, anche quelli sono tutti inutilizzabili per cause molto differenti tra loro. Le uniche due speranze, nell’arco di una manciata di giorni, sono il riavvio del lido di Villa Olmo e di Casate con lo spazio all’aperto e la vasca coperta. Per tutto il resto se ne riparlerà più avanti. In molti casi a settembre, in altri, ad esempio, Muggiò non è scontato neppure quello.

Lido di Villa Olmo

La struttura ha riaperto - dopo quasi due anni di chiusura - l’anno scorso a metà giugno con la gestione storica di Giorgio Porta e Maurizio Locatelli. Per quest’anno le porte sono ancora chiuse e domani è in programma un incontro in Comune chiesto proprio da Porta che vuole chiedere all’amministrazione un aiuto (oltre ai due mesi di giugno e luglio di canone gratuito stabiliti dalla giunta) viste le nuove norme e la drastica riduzione degli accessi per poter rispettare il distanziamento (da 900 a 270 presenze circa). Ad ogni modo i gestori hanno fatto sapere che giovedì indicheranno la data di apertura della struttura. Al momento sono in corso dei lavori e la vasca della piscina è senz’acqua.

Lido di Villa Geno

Lo spazio, di proprietà comunale, è abbandonato e chiuso ormai da un anno e mezzo e difficilmente riaprirà quest’estate.La gara per l’assegnazione del patrimonio comunale è finita al centro di un contenzioso legale che vede da un lato il Comune di Como e, dall’altro, i due partecipanti alla gara, ciascuno dei quali rivendica la regolarità dell’offerta presentata. Palazzo Cernezzi, di contro, le aveva escluse entrambe per irregolarità. Udienza al Tar il prossimo 10 giugno da cui si capirà se ha ragione il Comune (servirà una nuova gara, ma potrà decidere un’apertura volante almeno del prato) o i privati (tutti e due o uno dei due).

Piscina e lido di Casate

L’impianto è gestito dalla Como Servizi Urbani, società totalmente del Comune. Ieri è rimasto chiuso, ma da Csu fanno sapere che l’apertura è prevista per la prossima settimana (ancora non c’è una data precisa) poiché sono in corso le manutenzioni e gli adeguamenti alle nuove norme. Il direttore Marco Benzoni chiarisce che riapriranno sia la vasca interna sia le piscine esterne con il solarium, ma i numeri saranno molto ridotti. In vasca ci potrà stare il 25% rispetto al passato: da 300 a 70 nuotatori. Verrà predisposta una App per la prenotazione (sarà facoltativa, ma raccomandata) in modo tale da avere la certezza di poter accedere alla struttura.

Ex Como Nuoto

La vasca era aperta ai soci, ma era molto frequentata nel periodo estivo soprattutto per i corsi di nuoto. Attualmente è in stato di abbandono ed è ancora oggetto di contenzioso. Il Consiglio di Stato ha dato ragione alla Pallanuoto Como (sulla Como Nuoto), ma il Comune ancora non ha formalizzato i documenti e non ha consegnato le chiavi. Possibili ulteriori azioni legali e, intanto, la struttura è chiusa e per poterla riattivare ci vorrà tempo, viste le condizioni della vasca e degli spazi esterni. Senza contare che serviranno anche gli adeguamenti alle nuove norme varate da Governo e Regione.

Piscina Sinigaglia

L’impianto solitamente chiudeva da luglio a fine agosto. Quest’anno, però, la riapertura sarà direttamente a settembre. Csu, che gestisce la struttura, ha infatti valutato che, vista l’assenza dei corsi, il numero di accessi sarebbe molto basso e non giustificherebbe la presenza del personale che, invece, verrà trasferito a Casate dove - per le nuove norme - servono maggiori controlli. Niente tutti e nuotate fino a settembre: troppo antieconomico aprire per poche persone.

Piscina di Muggiò

Unica vasca olimpionica con anche la parte riservata ai sub. È chiusa dal primo luglio scorso e nessuno è in grado di dire se riaprirà a settembre. La convenzione con la Fin non è stata formalizzata (e nel frattempo la Federazione ha chiesto più soldi per la gestione) e, comunque, devono essere previsti degli interventi per ottenere la deroga dalla commissione provinciale di vigilanza.

In Comune la società comasca Nessi & Majocchi ha depositato un progetto da realizzare in un anno e del costi di 7,5 milioni da pagare in vent’anni, ma è ancora al vaglio degli uffici e, comunque, i lavori non partirebbero prima di dodici mesi. Ad ogni modo la vasca è vuota da gennaio e la Fin ha anche portato via le attrezzature.

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