Padre Enzo Bianchi e la fede
«Invenzione, dono o ricerca?»

Questa sera alle 20.30 “Le Primavere” in Camera di Commercio a Lecco Il fondatore della comunità di Bose: «Si deve evitare di vivere in superficie»

«È pregando che viviamo davvero la nostra fede, dando del “tu” a Dio ed entrando in comunione con Lui e tra di noi rendendoci tutti fratelli». È toccato a padre Enzo Bianchi aprire la prima giornata dell’edizione 2019 del Festival delle Religioni che si svolge a Firenze in questi giorni. Oltre mille persone hanno seguito la lectio sul tempo della preghiera presentata dal religioso e saggista, fondatore della comunità monastica di Bose e consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.

Padre Enzo Bianchi sarà ospite de Le Primavere stasera alle 20.30, a Lecco, all’auditorium della Camera di Commercio, in viale Tonale 28. Per la rassegna promossa da “La Provincia” il monaco interverrà parlando di “La fede: invenzione? Ricerca? Dono?” e dialogherà con il direttore del quotidiano Diego Minonzio e il responsabile dell’edizione di Lecco, Vittorio Colombo.

Già nel 2017 padre Bianchi era stato ospite, proprio a Lecco, de Le Primavere. Il tema della serata era stato “Pensare la vita altrimenti. Le periferie dell’essere”. Per chi, in vista dell’appuntamento di questa sera, volesse vedere o rivedere quell’intervento è possibile farlo attraverso il canale You Tube de Le Primavere. «Oggi più che mai - aveva osservato - vale la pena riflettere insieme su alcuni temi. È poi compito di ciascuno di voi confrontarvi con i pensieri che vi propongo, meditarli e farli vostri. In modo che tutti insieme si possa fare un balzo avanti nel cammino più decisivo per il nostro domani, che è il cammino dell’umanizzazione, per arrivare a una convivenza più buona e bella, che aiuti gli uomini e le donne in quel duro mestiere che è il vivere».

«Solo chi ha una vita interiore, una vita pensata vive pienamente - aveva proseguito - Al contrario saremo vittime di una totale alienazione. Dobbiamo, invece, tornare a porci domande per evitare di vivere in superficie, dove tutto succede ma l’io profondo viene negato. Solo ponendoci domande cominceremo a conoscere noi stessi».

E si partirà proprio da tre domande, intorno alla fede, nell’incontro di oggi. La fede è un’invenzione? È un dono? È una ricerca?. «La fede, il credere è una realtà antropologica fondamentale - anticipa padre Bianchi - È una realtà costitutiva dell’esistenza umana, come la ragione, come il linguaggio». Nel libro “Fede e fiducia”, pubblicato da Einaudi nel 2013, il religioso sottolinea come »Della fiducia-fede, dell’atto del credere, da cui possono nascere comunione, fedeltà e amore, non si può fare a meno». Nelle pagine conclusive padre Bianchi, invitando gli uomini e i cristiani, a riprendere con risolutezza il cammino del credere, pone ai lettori questo interrogativo: «Le persone dopo averci incontrato hanno più fiducia, hanno più fede nella vita e negli altri? Questa è la domanda decisiva da porsi per intraprendere qualunque discorso serio, anche quello sulla crisi o sulla precarietà della fede in Dio. Questa fede-fiducia come atto umano è premessa indispensabile a ogni riflessione sulla fede in Dio».

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