Patria, il piroscafo fermo a Villa Olmo
I privati: «Fate presto o ce ne andiamo»

La Navigazione ha detto no all’utilizzo degli spazi di cantiere e il mezzo è abbandonato. Porta: «Serve un nuovo incontro. Vanno fatti lavori»

Il piroscafo Patria, se non verranno trovate soluzioni nel breve periodo, rischia di restare attraccato a Villa Olmo ancora a lungo. E,s enza interventi di manutenzione e “l’esame” per mantenere la classe di navigazione, sarebbe destinato a non poter più solcare le acque del lago.

Ora il nodo principale è quello che arrivi, nell’arco di una manciata di settimane, alla sottoscrizione di un accordo tra la società Como Lake Steamship Company Sn di Enrico Guggiari e Giorgio Porta, l’amministrazione provinciale proprietaria del bene e la Navigazione Laghi. E proprio con quest’ultima la strada è in salita: a settembre ha infatti detto un secco no alla possibilità di utilizzo dei suoi pontili e, soprattutto, dello spazio in cantiere dove dovranno poi essere eseguite le manutenzioni.

«Noi non molliamo»

«La nostra volontà - spiega Porta anche a nome del socio - è quella di proseguire nell’obiettivo di tornare a far navigare il Patria e di trasformarlo in un albergo galleggiante, ma entro fine anno deve essere assolutamente definito un accordo con Provincia e Navigazione, in caso contrario, a malincuore, dovremo rinunciare». Porta precisa, infatti, che «ci sono tanti interventi di manutenzione da fare oltre alla classe di navigazione in scadenza. Noi non molliamo, ma adesso è il momento di chiudere. Dalla Soprintendenza era arrivato un primo via libera e adesso bisognerà accordarsi con la Navigazione, cosa da cui è difficilissimo prescindere per portare avanti il progetto».

Già spesi 3,5 milioni di euro

Va detto che nei protocolli che hanno regolato l’acquisizione del battello da parte della Provincia (che aveva acquistato il piroscafo al costo simbolico di un euro per poi investire 3,5 milioni di euro per il restauro) era stata sempre prevista la possibilità di utilizzare gli attracchi e i cantieri della Navigazione. Quest’ultima da quanto si apprende ha fatto però sapere, tra le altre cose, di avere in programma una serie di interventi a Dervio, tali da ridurre gli spazi almeno nei prossimi due anni. Proprio negli ultimi giorni sembra però essersi aperto uno spiraglio e decisivo sarà quindi l’incontro tra tutte le parti che verrà convocato.

Nel frattempo il piroscafo resta ormeggiato a Villa Olmo e richiede interventi di manutenzione: dalla pulizia dello strato di guano di gabbiani e cormorani all’erba che, nel frattempo, è cresciuta a bordo fino a parti esterne rovinate a causa delle continue oscillazioni del piroscafo che sbatte contro il pontile anche per l’assenza dei parabordi che si sono deteriorati. Un anno fa si era chiuso il balletto tra Milano e Roma che aveva visto rimbalzare tra le due città il fascicolo per ottenere l’autorizzazione a portare avanti il progetto di trasformare il piroscafo in un albergo galleggiate. Poi l’emergenza Covid e, di fatto, è passato un altro anno senza passi in avanti. Adesso, però, come dicono Porta e Guggiari, il tempo stringe. E, senza risposte, il destino del Patria, sembra essere segnato.

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