Pedaggio, Fontana: serve tempo
E Landriscina: «Sono deluso»

Il presidente della Regione: «La tangenziale deve passare ad Anas» Il sindaco: «Ho già contattato i rappresentanti locali, sono preoccupato»

Il presidente della Regione Attilio Fontana non scende sul terreno della polemica con il predecessore Roberto Maroni (che ha contestato l’addio a Lombardia Mobilità, strada con la quale lui pensava di azzerare il pedaggio sulla tangenziale). Dà a Maroni «il merito di aver individuato il percorso per scongiurare il fallimento della società stessa garantendo i flussi finanziari» ma dice che «questo atto - assunto alla fine del 2017 - consentì di respingere l’istanza di fallimento, ma non ha permesso di attivare la gratuità del transito nei tempi inizialmente previsti». Poi Fontana aggiunge che Pedemontana «è un’opera strategica non solo per la nostra Regione, ma anche per tutto il sistema infrastrutturale del Paese» e che « l’eliminazione del pedaggio resta un obiettivo fondamentale di Regione Lombardia».

Nessuna indicazione, da parte sua, sui tempi (Maroni l’aveva promesso inizialmente per il primo gennaio scorso e aveva poi rinviato al primo giugno). «L’operazione - chiarisce il governatore - da attuare attraverso un accordo con Anas, prevede alcuni passaggi complessi per la cui attuazione siamo già al lavoro. Il nostro impegno, dunque, è confermato. Meno di un mese fa abbiamo sottolineato come la tempistica per la cancellazione del balzello sia connessa all’attivazione del finanziamento del secondo lotto dell’opera». E scarica la responsabilità dei ritardi: «Abbiamo fatto e continuiamo a fare anche più di quel che rientra nelle nostre competenze, nella consapevolezza che nessuna mancanza, nessun ritardo o intoppo sulle procedure può essere imputato alla Regione».

Dal canto suo il sindaco Mario Landriscina ieri si è detto «deluso» e «preoccupato».

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