Per togliere i veleni dalla Ticosa
serve un milione e mezzo di euro

Non mancano comunque preoccupazioni per i 15 milioni di euro da incassare per la vendita

Per togliere tutti i veleni dal sottosuolo della vecchia Ticosa potrebbe servire circa un milione e mezzo di euro. La cifra sta rimbalzando nelle ultime ore a Palazzo Cernezzi (dove sono in corso incontri giornalieri sul tema) e, anche se a microfoni spenti, viene confermata da più di un interlocutore. Non mancano comunque preoccupazioni per i 15 milioni di euro da incassare per la vendita (si parla di Natale con l’approvazione definitiva del piano di recupero da parte del consiglio comunale). Ieri l’assessore alla Viabilità Fulvio Caradonna non ne ha fatto mistero e ha detto: «Per le strade abbiamo previsto nel bilancio 1 milione e 700mila euro. Gli interventi finora programmati costano 1 milione e 100mila euro, mentre abbiamo intenzione di eseguire altri due lotti di interventi del valore di circa 250mila euro l’uno per sistemare altre strade. Li faremo l’estate prossima se entro quest’anno arriveranno i soldi della vendita della Ticosa» Ci vorrà sia la bonifica del sottosuolo sia il filtraggio dell’acqua (risultata decisamente più inquinata nella zona sottostante alla vecchia fabbrica che negli spazi attorno) effettuato attraverso l’utilizzo dei carboni attivi.
Nel dettaglio è stata rilevata la presenza di «arsenico (17,2 micron per litro contro i 10 previsti come limite per insediamenti residenziali), ferro derivante da ruggine (1900 micron per litro contro i 200 previsti) e manganese (890 micron contro i 50) in un’area a ridosso degli shed ora abbattuti e circoscritta dalla presenza di vecchie cisterne interrate probabilmente usate per il deposito degli agenti coloranti».

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