Poche le opere pubbliche
eterni i tempi burocratici

Nella regione-motore d’Italia, la Lombardia,  ogni cittadino  può contare sulla metà delle autostrade rispetto alla media nazionale e su un terzo delle strade statali e locali: lo dice il “Sole 24 Ore”

Le opere pubbliche sono poche, ma in compenso le procedure burocratiche sono tante e i tempi di marcia verso il cantiere sono lunghi. Nella regione-motore d’Italia, la Lombardia, ogni cittadino  può contare sulla metà delle autostrade rispetto alla media nazionale e su un terzo delle strade statali e locali: lo dice il “Sole 24 Ore”, sull’edizione di ieri. A Como e provincia, ancor meno: se l’indice nazionale per le infrastrutture economiche e sociali è 100, dalle nostre parti è 93. E per la rete stradale, tocca 49,2. I comaschi possono dire di essere avanti al resto d’Italia per le reti telefoniche e telematiche, per le banche, per l’istruzione, per le reti energetico – ambientali (forse più le prime che le seconde). Ma le seimila auto l’ora che transitano sulla Napoleona percorrono lo stesso tracciato di due seoli fa, solo un po’ più largo rispetto alle misure dei carretti e dei cavalli. Como vanta due stazioni, due società ferroviarie, collegamenti internazionali, nazionali, regionali e locali, ma è dal 1983 che è allo studio l’aggancio tra Fs e Fnm a Camerlata: in quell’anno, nacque un ragazzo che va a Milano a studiare nella stessa facoltà dei genitori laureati nel 1972. Impiega un minuto in più sugli stessi treni roventi o gelati. Per gli aeroporti, Como ha un punteggio di 28, hangar degli idrovolanti compreso.

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