Ponte Lambro, la ricca eredità contesa

Ingegnere svizzero con villa a Lezza lascia alla casa di riposo Guaita immobili e liquidità per due milioni. Erede elvetico impugna il testamento. Il sindaco di Ponte Lambro: «Quel lascito spetta a noi»

Braccio di ferro sulla ricca eredità lasciata a Ponte Lambro da un ingegnere svizzero scomparso nel 2011 che nel testamento aveva disposto che tutti i beni di proprietà ubicati in Italia andassero alla casa di riposo Guaita, azienda pubblica di proprietà del Comune, liquidata nel 2013.

Si tratta, tra immobili costituiti soprattutto dalla villa a Lezza dove l’uomo viveva, e denaro contante, di beni per due milioni di euro. Ad avviare un procedimento per accertare la regolarità del testamento è stato uno degli eredi svizzeri dei beni posseduti dall’ingegnere in terra elvetica.

La vicenda è quindi finita sul tavolo del giudice di pace di Aarau. Il sindaco di Ponte Lambro, Ettore Pelucchi, non ha dubbi: «Quel lascito spetta al Comune essendo villa Guaita una azienda pubblica di proprietà comunale liquidata nel 2013».

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