Ponte Lambro, stipenti tagliati
Presidio alla casa di riposo

I lavoratori chiedono tutti i soldi arretrati

Non c’è pace per i dipendenti della casa di riposo Karol Wojtyla, protagonisti ieri pomeriggio di un presidio davanti all’entrata della Rsa. Dopo un tentativo di mediazione andato a vuoto nello studio del prefetto, i lavoratori si preparano a un’assemblea che si terrà nei prossimi giorni.

I sindacati lamentano il mancato rispetto del contratto di lavoro nazionale e degli accordi che legano i dipendenti con le cooperative Est Servizi di Milano, che ha investito per rinnovare la struttura, e la cooperativa Codess di Padova, che si occupa della gestione della Rsa. «Sul fronte economico - osserva Germana Fani della Uil fpl - sedici dipendenti aspettano ancora tra i 500 e gli 800 euro di stipendio tabellare dovuti dal 2013. Parliamo di persone che guadagnano in media 1.200 euro al mese». Ma non è tutto.

«Quando la vecchia Villa Guaita è passata dalla gestione comunale alla Est Servizi - ricorda Alessandra Ghirotti della Cgil fp - venne stabilito che i lavoratori avrebbero incassato un bonus annuale tra gli 800 e i 900 euro. Una cifra che avrebbe compensato le minori entrate dettate dal cambio di tipologia contrattuale. Ma quando la Est Servizi ha affidato la gestione della struttura a un’altra cooperativa, la Codess, questo accordo è saltato».

Presente al presidio anche Loredana Barattini della Cisl fp. «I sindacati - osserva - sono uniti nel chiedere il rispetto dei contratti.

Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) è fallito il tentativo di mediazione proposto dal prefetto». Da qui la scelta di manifestare davanti all’entrata della struttura: «Nei prossimi giorni si terrà un’assemblea - conclude la Ghirotti - e non escludiamo uno sciopero».

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