«Pozzi non dichiarò il falso»
Assolto per il caso candidatura

Ribaltata la decisione del primo grado: il politico marianese non è colpevole perché il fatto non sussiste. L’elezione fu illegittima, ma lui non commise reato

L’elezione fu illegittima, ma Giorgio Pozzi non commise alcun falso. I giudici della quarta sezione della corte d’Appello di Milano hanno ribaltato la sentenza dello scorso gennaio a carico dell’ex assessore regionale marianese, assolto «perché il fatto non sussiste» dall’accusa di aver mentito sulle sue dimissioni dalla Nord Energia Spa - società partecipata dalla Regione Lombardia attraverso le Nord - per evitare di perdere la poltrona in consiglio regionale.

Lo scorso gennaio i giudici di Milano - in primo grado - condannarono Pozzi (il quale si è sempre professato innocente) a 4 mesi con la condizionale. Ora la corte d’Appello ha ribaltato quella sentenza e ha assolto lo stesso ex consigliere regionale con formula piena, accogliendo il ricorso dei suoi avvocati difensori.

Non solo, il giudici di secondo grado hanno anche annullato la provvisionale di 10mila euro che Pozzi aveva dovuto pagare a Paola Maria Camillo, subentrata in consiglio regionale allo stesso Pozzi e parte civile nel processo.

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