Ritorno al futuro in Ticino
Referendum sulla marijuana

Il 30 novembre nella vicina Svizzera al voto per il ritorno dei canapai

Libero commercio e libero consumo di marjiuana in Svizzera: lo propone un referendum in votazione il 30 novembre prossimo. E mentre qui ci arrovelliamo per le dichiarazioni di un provveditore, se passa l’iniziativa dal titolo:«Per una politica della canapa che sia ragionevole e che protegga efficacemente i giovani», la zona di frontiera potrebbe rivivere gli anni dei "pendolari della droga". Appena mettevano piede in Italia, però, passavano un guaio: le nostre leggi non consentivano l’importazione di sostanze stupefacenti. Ne venivano denunciati e segnalati alla prefettura fino a 10-20 al giorno e c’era di tutto, dal ragazzino che nascondeva il sacchettino nello zaino alla signora con il mal di testa che si faceva la tisana rilassante. C’erano dosi buttate oltre la ramina, Guardia di Finanza e funzionari doganali che non riuscivano più a tenere il conto delle operazioni effettuate, magistratura impegnata a smaltire fascicoli. Da nessuna parte d’Italia si verificava un fenomeno come quello che si registrò tra il 1998 e il 2001 a Como. Poi la magistratura ticinese tagliò “l’erba sotto i piedi” - è il caso di dire - ai coltivatori che avevano allestito serre per far crescere artificialmente le piantine.

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