Ronago, a 26 anni intubato per il Covid
«Mi sono salvato, vado dal Papa»

Andrea Merlo è finito in rianimazione all’ospedale Sant’Anna - «Durissimo, ho rischiato la vita». Appello ai coetanei: «Fate attenzione»

«Le parole mi verranno al momento dell’incontro con Papa Francesco, il primo settembre»: adesso è solo emozione per Andrea Merlo, 26 anni, fra i primi ad essere colpito dal Covid, nel marzo 2020 e forse tra i più giovani e sani.

Per un mese, visse « un’esperienza durissima », come la definisce tuttora, in rianimazione, intubato, incosciente e poi fu ancora più duro l’isolamento in casa, mentre tutto il paese ed oltre erano in apprensione e seguivano il bollettino quotidiano con grandi attestazioni di solidarietà e di incoraggiamento.

Andrea, figlio di una nota famiglia ronaghese Doc, guarì; l’anno prossimo si sposa con la sua Lisa e adesso conta i giorni che mancano all’udienza con il Papa.

«Gli chiederò di pregare, per chi c’è e per chi non c’è più »: è il primo pensiero che gli viene in mente, adesso che si prepara al pellegrinaggio. Infatti, andrà a piedi da Viterbo a San Pietro, dal 27 agosto e, tra l’altro, è prevista una sosta in un convento di suore francescane. Cinque giorni di cammino: non sarà una passeggiata, ma Andrea vuole affrontarla ed ha ancora dentro di sé quei giorni in ospedale, quando sentiva le grida e i gemiti di chi aveva accanto, ma anche la sollecitudine e la passione umane, oltre la professionalità, di tutti gli operatori sanitari.

L’udienza, alla quale parteciperanno anche i genitori, Maria e Paolo, è stata organizzata da Valerio Mautone, uno degli infermieri dell’ospedale Sant’Anna che ha assistito il ragazzo da ogni punto di vista e che ha tre fratelli infermieri come lui da “prima linea”. Sono già stati ricevuti dal Papa e Valerio sarà con Andrea in udienza il primo settembre con un fratello.

L’articolo completo su La Provincia in edicola oggi, 5 agosto

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