S. Fedele: «Ho donato il rene
a uno sconosciuto
E mio marito è salvo»

Grazie al gesto d’amore della moglie Roberta, Massimo Gilardoni ha potuto evitare la lista d’attesa. Dalla dialisi a una vita nuova: «È stata meravigliosa»

Ha donato il suo rene a uno sconosciuto per salvare il marito. È una prova d’amore - la più grande - quella che Roberta ha dimostrato nei confronti del marito Massimo Gilardoni. E, nel contempo, una splendida lezione di solidarietà che ha pochissimi precedenti e che, proprio per questo motivo, ha meritato le telecamere della televisione di Stato.

Massimo Gilardoni, 53 anni è entrato in dialisi mesi fa. Ma ha continuato al fianco della moglie, sua coetanea, a lavorare nel Consorzio Agrario che gestisce in famiglia a Castiglione. Per Roberta la decisione di ricorrere al trapianto per liberare il marito dalla dialisi era diventata l’unica strada da intraprendere. Ma ecco la doccia fredda: i medici dell’ospedale di Pavia, dove si sono rivolgono per l’operazione, evidenziano una serie di problemi di compatibilità tra i coniugi. Troppi rischi e per entrambi. Occorre mettersi in coda, dunque, in una lista che prevede un’attesa di almeno tre anni nella speranza di ricevere un rene da un donatore deceduto. Da qui la decisione di rivolgersi al Centro Regionale Trapianti del Veneto con sede all’Ospedale di Padova: Massimo e Roberta vengono ammessi, a fronte della verifica dei requisiti necessari, al nuovo programma denominato «Catena Samaritana». Il protocollo - denominato Dec- K - viene messo immediatamente in atto : Massimo riceve l’organo prelevato da un uomo deceduto e la moglie, a sua volta, dona il rene (quello che non poteva destinare al marito) a una delle persone (a lei sconosciute) in lista d’attesa. Entrambi stanno bene e hanno raccontato la loro storia da Giancarlo Magalli su Rai Due.

L’articolo completo su La Provincia di sabato 24 marzo

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