Sanitopoli, perquisizioni a Chiasso
Indagini a Panama e in Lussemburgo

La polizia federale nella sede ticinese di una delle aziende di “Lady Sorriso”. Nelle intercettazioni il senatore Rizzi e il suo braccio destro parlano di società anche a Dubai

Como

Si allarga ufficialmente oltre i confini nazionali la maxi inchiesta della Procura di Monza sullo scandalo sanità, che la scorsa settimana aveva condotto all’esecuzione di 16 ordinanze di custodia cautelare e alla notifica di cinque obblighi di dimora, per un totale di 23 indagati.

La polizia federale svizzera, su richiesta della magistratura italiana, ha infatti perquisito gli uffici di Chiasso di una società aperta da “Lady sorriso”, al secolo Maria Paola Canegrati, l’imprenditrice di Arcore capace, secondo i pm, di accaparrarsi negli anni commesse per 400 milioni di euro in cambio di tangenti.

Il sospetto degli inquirenti è che oltre confine confluisse parte dei proventi delle attività del gruppo in Lombardia, e che qui - depositato tramite normali bonifici bancari - il denaro fosse nuovamente investito in studi dentistici della Svizzera interna, nella migliore delle ipotesi.

Sii preannuncia interessante anche il contenuto delle informative riguardanti le tante società estere che si presumono attivate da Rizzi e dal suo braccio destro, Mario Valentino Longo. Pare che in alcune intercettazioni telefoniche si faccia riferimento a una fiduciaria costituita in Lussemburgo, che in un’altra Longo racconti a Rizzi di avergliene aperta una a Dubai.

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