Veneti, indagato giornalista
«Ma non so nulla di armi»

L’ex direttore della Padania, il canturino Luca Marchi è finito nell’inchiesta veneta. «Organizzavamo incontri alla luce del sole»

Libero, ma indagato e perquisito per terrorismo. «L’altra mattina sono arrivati a casa mia alle cinque. Cercavano armi, divise, munizioni, disegni di veicoli. Ovviamente non c’era niente di tutto questo. Se ne sono andati con il mio computer».

Gianluca Marchi, giornalista, di Cantù, primo direttore de “La Padania”, oggi responsabile del quotidiano online “L’Indipendenza”, è tra le 33 persone perquisite - in tutto sono 51 gli indagati nell’operazione dei carabinieri del Ros - che ha portato in carcere non lui ma 24 secessionisti, accusati di associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico, fabbricazione e detenzione di armi da guerra.

«Ma io non ho mai sentito parlare di armi. Con alcune di queste persone ho parlato più volte o una volta sola - dice colui che è accusato di essere stato contattato dall’Alleanza ”per ottenere appoggio finanziario e soprattutto mediatico” - con “L’Indipendenza” avevamo organizzato eventi alla luce del sole. Parliamo di due o tre cene a Brescia: meeting per radunare qualche migliaio di persone».

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