Stop ai ristorni dei frontalieri
Il Ticino trova il cavillo

Il Ticino non vuole più versare all’Italia la quota di tasse pagata dai frontalieri ma Berna si è sempre opposta. Adesso pare sia stata trovata la via

Da tempo il Canton Ticino vorrebbe rinegoziare il trattato sui frontalieri del 1974 con l’Italia che impone di versare a Roma (che a sua volta gira ai Comuni di confine) il 38,8% delle imposte alla fonte trattenute sugli stipendi dei frontalieri. Si parla di circa 50 milioni di euro all’anno che i ticinesi non vogliono più pagare.

La volontà ticinese si è però sempre scontrata con Berna, che non intende aprire un contenzioso con l’Italia proprio ora che si sta tentando di chiudere il negoziato sugli accordi fiscali.

Ora, però, stando a quanto riferisce la stampa svizzera, i ticinesi avrebbero trovato il cavillo giuridico per mettere l’Italia con le spalle al muro. In pratica la Svizzera potrebbe bloccare il versamento dei ristorni contestando all’Italia la violazione dell’accordo del 1974. E perchè? Perchè nel 1999 il nostro paese, inserendo la Svizzera nella black list dei paradisi fiscali, sarebbe venuta meno all’impegno preso con la Confederazione.

Ora si vedrà cosa intende fare Berna, di fronte a questa nuova interpretazione.

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