Tangenti pagate in Motorizzazione
Riaprono le autoscuole, non la Catelli

La Procura ha dissequestrato le sedi di due delle tre società finite nell’inchiesta

Como

Sei agenzie di due autoscuole finite nella bufera giudiziaria sulle presunte tangenti pagate per i corsi di formazione obbligatori per i camionisti e sugli esami per il trasporto di merci pericolose, potranno riaprire i battenti dopo un mese di sigilli da parte della magistratura. La Procura di Como, infatti, ieri mattina ha firmato il dissequestro degli uffici di due delle tre autoscuole coinvolte nell’inchiesta.

Gli agenti della polizia stradale di Como restituiranno - entro lunedì prossimo - le chiavi degli uffici di Appiano Gentile, Lomazzo, Mozzate, Uboldo e Origgio dell’autoscuola Luigi, e della sede di Dongo dell’autoscuola Albini.

Escluse dal provvedimento di dissequestro le sei agenzie dell’autoscuola Catelli: quelle di Como, ovvero le sedi di Tavernola e di Sagnino, e quelle di Uggiate Trevano, di Faloppio, di Olgiate Comasco e di Varese.

Nel frattempo proseguono gli accertamenti dei detective della polstrada comasca, della guardia di finanza di Como e della Procura sulle presunte tangenti pagate al direttore - ora sospeso - della Motorizzazione, Antonio Pisoni. Proprio la posizione del dirigente del ministero dei Trasporti è quella più delicata, soprattutto alla luce degli interrogatori degli ultimi giorni di alcuni degli indagati. Il pubblico ministero Astori ha anche sentito diversi funzionari della Motorizzazione, e non è escluso che nuovi filoni d’inchiesta possano aprirsi in un immediato futuro.

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