Tangenziale, beffati da Varese

L’ad di Pedemontana: «Ci servono altri quattro mesi per essere pronti, contiamo di aprire a maggio»

Varese batte Como. Ancora una volta. E se domani, sabato, la città giardino taglierà il nastro della tangenziale, il capoluogo dovrà aspettare ancora. Altri quattro mesi, se non ci saranno intoppi.

Gli operai sono al lavoro, ma se sul tratto principale il cantiere è ormai praticamente finito, la situazione è decisamente diversa per la viabilità accessori. Nel tratto attorno al viadotto dei Lavatoi in diverse parti non è ancora stato posato nemmeno l’asfalto provvisorio. Nel tratto sotterraneo è stato invece fatto pochi giorni fa e non è visibile nelle foto, scattate da un drone, che pubblichiamo qui a lato.

La conferma dei ritardi arriva dall’amministratore delegato di Pedemontana, Marzio Agnoloni. «Oggi - spiega - da Cal dovrebbe arrivare la firma per il sistema di esazione. Como, va detto, ha un’interconnessione con la A9 di gestita da Società Autostrade, con cui dovremo firmare la convenzione. Aprire senza esazione è impossibile. Sto aspettando l’approvazione del contratto da parte di Cal (la società di Regione Lombardia, ndr) dal 12 dicembre».

Il contratto stabilisce esattamente il sistema di esazione, con attrezzature e software sui portali. Non è infatti previsto alcun casello e il pagamento - che per ora Regione ha detto in più occasioni non sarà richiesto, anche se Pedemontana non dà conferme a riguardo - dovrà avvenire attraverso la lettura della targhe. «I tempi - precisa l’amministratore delegato di Pedemontana - sono strettamente tecnici e legati ai 120 giorni previsti dal contratto. L’obiettivo è quello di aprire, sia il primo lotto sia la viabilità accessoria, entro fine maggio. Speriamo di farcela. Siamo in ritardo, è vero, ma oggi è volontà di tutti, prima fra tutti la Regione, accelerare il più possibile».

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