Tasi, stangata sulla casa
Como tra le più tartassate

La tassa sui servizi sostituisce l’Imu sull’alloggio di residenza. Como nella top ten dei più tartassati. Aliquote da 2.5 a 3.5 per mille. Il Comune può decidere detrazioni. Lucini: «Se si potrà, le faremo»

Eliminata l’Imu sulla prima casa, arriva la Tasi (la tassa sui servizi) che, per chi ha seconde case, si sommerà all’Imu.

Si profila, secondo le prime simulazioni che hanno fatto i centri studi dei principali quotidiani nazionali una stangata per i contribuenti. Ma per sapere esattamente se si pagherà più o meno dell’Imu e quanto bisognerà aspettare le decisioni di Palazzo Cernezzi.

Il risultato dipenderà dall’incrocio tra le rendite catastali degli immobili e la decisione del Comune sulle aliquote e sulle detrazioni che potranno tradursi in sconti medi generalizzati oppure in sconti più alti, ma riservati a particolari categorie di persone. L’aliquota minima sarà il 2.5 per mille e la massima il 3.3 per mille, che scatta se il Comune decide di caricare sull’abitazione principale tutto lo 0.8 per mille aggiuntivo concesso dal Governo. È evidente, però, che con l’aliquota più alta ci sarà maggiore possibilità di concedere detrazioni e riduzioni.

Al momento è ancora tutto avvolto in una nebulosa e il Comune di Como sta aspettando notizie certe da Roma per poter procedere alle simulazioni. «Le norme - commenta il sindaco Mario Lucini - sono ancora poco chiare e aspettiamo che il Governo faccia chiarezza in tempi brevissimi poiché dobbiamo fare il bilancio previsionale e servono elementi precisi per poter procedere. Tra l’altro nella norma ci sono elementi di contraddittorietà visto che si dà facoltà ai Comuni di intervenire, ma poi vengono contestualmente fissati dei limiti legati all’Imu 2012. Abbiamo bisogno di sapere quale sarà la quota che dovremo ridare allo Stato per il fondo di solidarietà, capire se finalmente decideranno di mettere mano al patto di solidarietà».

Per quanto riguarda le detrrazioni e le aliquote, Lucini per il momento non si sbilancia. «Se ci sarà la possibilità concederemo delle agevolazioni, ma prima di tutto bisogna avere la certezza della norma e dei numeri, senza i quali non si può far nulla. Ogni giorno abbiamo conti diversi dal giorno precedente».

Incertezza c’è anche sul fronte dei pagamenti. Sia sulla quota - tra il 10 e il 30% - che dovrà essere versata dagli inquilini, che sono i beneficiari dei servizi erogati, ma anche sulle date di pagamento. Non è chiaro se le rate saranno due o tre e, molto probabilmente, si pagherà da giugno anche se le prime ipotesi parlavano del 16 di gennaio, anche se è impossibile che per quella data i Comuni abbiano fatto i conti, stabilito aliquote e detrazioni e approvato tutte le delibere nei consigli comunali.

Secondo i calcoli fatti dal Corriere della Sera Como si piazza al nono posto sulle 30 città nelle quali, per una casa da 120 mq in categoria A/2 si pagherebbe di più e con aliquota massima allo 0.33 per mille. Per una casa di 80 mq in categoria A/7, sempre con aliquota massima, Como si piazza al 13esimo posto.

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