Testa di lupo mozzata, una taglia da 5mila euro

Le indagini I reati: bracconaggio, uccisione e maltrattamento di animale Gli ambientalisti dell’Aidaa: «Ricompensa a chi farà catturare il colpevole»

É stato depositato in Procura nel pomeriggio di ieri, il verbale di sequestro della testa mozzata del canide, con ogni probabilità lupo, rinvenuta nella mattinata di martedì, penzolante dal cartello stradale di ingresso ad Era di Samolaco.

Le accuse

A indagare sono i Carabinieri forestali di Sondrio, in tandem con la Polizia provinciale, i quali procedono contro ignoti per bracconaggio, uccisione e maltrattamento di animale. Un reato che, se l’Istituto zooprofilattico di Sondrio confermerà essere, la testa mozzata, di lupo, sarà aggravato dal fatto di essersi accaniti su un animale particolarmente protetto dalla normativa internazionale.

E, anche per questo, sul tavolo del magistrato della Procura di Sondrio, non arriverà solo la documentazione prodotta dagli inquirenti, ma anche una denuncia che verrà presentata, verso ignoti, dall’Associazione italiana difesa animali e ambiente, Aidaa, con tanto di taglia sull’esecutore materiale dell’opera.

«Quello compiuto martedì a Samolaco è un atto aberrante e chi l’ha fatto e per qualunque motivo l’ha fatto, è un criminale che va perseguito fino alla condanna definitiva - queste le parole di Lorenzo Croce, presidente nazionale di Aidaa -. Sappiamo che sulle montagne ci possono essere dei problemi legati all’attacco dei lupi affamati alle greggi, ma non è con il fucile che si risolvono i problemi. I lupi non si toccano, i problemi si discutono a un tavolo. Noi abbiamo deciso di presentare denuncia verso ignoti e di mettere una taglia di 5mila euro su questo criminale, che inseguiremo legalmente fino a quando non sarà assicurato alla giustizia».

Una reazione decisa, quella dell’associazione ambientalista, molto attenta al tema della salvaguardia dell’ambiente nelle sue mille sfaccettature.

«Ovviamente il riconoscimento in denaro può essere elargito solo dietro presentazione di denuncia formale alle forze dell’ordine - dice Croce -, perché non raccogliamo segnalazioni anonime che non avrebbero alcun valore probatorio nelle sedi opportune. Si tratta di denunciare, testimoniare, se richiesto, in tribunale, fino al raggiungimento della condanna definitiva del reo. In quel caso il riconoscimento in denaro può essere ottenuto».

«Atto criminale»

Sul tema, a caldo, martedì, erano intervenuti anche gli ambientalisti del Wwf nazionale, definendo, l’atto di uccidere e mozzare la testa al lupo «criminale e macabro, inutile anche ai fini della risoluzione dei conflitti con il settore zootecnico».

Conflitti che esistono, anche in provincia di Sondrio, anche se le tensioni sviluppatesi in Valchiavenna, non sono da imputare tanto alle predazioni, quanto al timore che queste avvengano e che il lupo possa insediarsi stabilmente nelle terre alte e arrecare danno al pascolo errante.

«Problemi gravi, con lupo ed orso, da noi, non ce ne sono mai stati - assicura il colonnello Andrea Turco, comandate dei Carabinieri forestali -, né con riguardo all’ordine, né alla sicurezza pubblici. Non ci sono stati attacchi all’uomo e il lupo non si è mai entrato nelle stalle. Si tiene a distanza, perché ha paura dell’uomo, più di quanta noi ne abbiamo di lui. Può attaccare solo quando si sente in pericolo. Ovvio, gli animali selvatici e domestici, se allo stato brado, soprattutto deboli e anziani, sono il suo obiettivo».

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