Trecallo, il giorno dopo solo macerie
Gli scampati: «Noi, vivi per miracolo»

La donna ferita deve la vita all’anta di un armadio che travolgendola l’ha protetta

Sono sempre gravi le condizioni di Amalia Zonta, 47 anni, la signora rimasta vittima dell’esplosione che l’altra sera a Trecallo, in via Righi, ha provocato il crollo della casa in cui viveva. Ieri mattina è stata trasferita dal Sant’Anna all’ospedale Niguarda di Milano. Ha riportato ustioni di secondo grado in diverse parti del corpo. Preoccupano soprattutto quelle al busto e alle braccia ma nell’insieme può ancora ritenersi fortunata. L’anta di un grosso armadio l’ha parzialmente protetta sia dagli effetti dello spostamento d’aria sia dal crollo della casa: «Urlava, chiedeva aiuto - racconta uno dei vicini che per primo l’ha soccorsa dopo essersi precipitato in strada - Era stesa sotto quell’anta, immobilizzata tra le macerie, le mani ustionate, gli occhi pieni di lacrime... L’abbiamo aiutata, le abbiamo fatto coraggio... Per fortuna il 118 e i vigili del fuoco sono arrivati in un attimo».

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