Tremezzina: Olivelli diventa Beato
«Gli dedicheremo l’oratorio»

Almeno quattromila persone questa mattina a Vigevano per il rito dedicato all’alpino morto a soli 29 anni in un lager tedesco

Comuni, istituzioni, parrocchie, alpini, Anpi, Associazioni, i ragazzi (e non) dell’Azione Cattolica e tanti cittadini. Hanno abbondantemente superato quota 4 mila (un migliaio i comaschi) i partecipanti al rito di Beatificazione di Teresio Olivelli, che si tiene questa mattina - dalle 10.30 - al palasport di Vigevano.

Un appuntamento molto atteso così come c’è grandissima attesa per la messa di Ringraziamento - presieduta da monsignor Oscar Cantoni, vescovo di Como - che sarà celebrata domani alle 10.30 a Bellagio (Basilica di San Giacomo). Teresio Olivelli, il “ribelle per amore”, nato a Bellagio il 7 gennaio 1916 - un legame strettissimo con Tremezzo, dove era parroco lo zio materno - venne ucciso nel lager di Hersbruck a soli 29 anni per aver aiutato un “prigioniero” che si trovava in difficoltà.

Circa 400 (lo ha confermato ieri il presidente dell’Ana di Como, Enrico “Chicco” Gaffuri) gli alpini comaschi presenti questa mattina a Vigevano, con i gagliardetti (in rappresentanza dei Gruppi) e il vessillo sezionale, decorato di Sette Medaglie d’Oro al Valor Militare, una delle quali conferita proprio a Teresio Olivelli.. Grande fermento - per questa data storica - all’interno delle comunità parrocchiali di Tremezzo e Bellagio. «La testimonianza di Teresio Olivelli è ancora viva ed attuale. Per questo non dobbiamo solo commuoverci, ma “muoverci”. Penso soprattutto alle famiglie ed ai giovani. Per questo motivo, sto maturando la decisione di dedicare ed intitolare al Beato Teresio Olivelli il nostro oratorio - annuncia don Luca Giansante, parroco di Tremezzo, senza dimenticare Mezzegra e Griante».

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