Trenord: «Nessun pericolo per la bimba»

Indagine interna dopo la denuncia di una scolaresca sulle porte che hanno “imprigionato” un’alunna «I sistemi di sicurezza impediscono al treno di ripartire se tutte le uscite non sono regolarmente chiuse»

Como

Il giorno dopo la denuncia di una scolaresca di ritorno dall’Expo sul pericolo corsa da una bambina, rimasta incastrata nelle porte del treno, Trenord ha aperto una verifica interna sull’accaduto e se, da un lato, l’azienda intende scusarsi con alunni, insegnanti e genitori, dall’altro dall’ufficio stampa di Trenord fanno sapere che, comprensibile spavento a parte, la bambina non ha corso alcun pericolo.

In particolare i tecnici dell’azienda, ieri, hanno interrogato i sistemi del convoglio in questione (ogni treno è dotato di una sorta di scatola nera) che ha evidenziato come non sia segnalata alcuna anomalia sulla chiusura delle porte durante la marcia. Per intenderci: quando il treno è ripartito, la bambina non era più incastrata tra le porte del convoglio. Anche perché, spiegano ancora dall’ufficio stampa, se la chiusura delle uscite non avviene in modo corretto, non si accende il cosiddetto “consenso porte”, un dispositivo di sicurezza che impedisce al macchinista di ripartire. Un sistema che - garantiscono dalla società - scatta alla minima segnalazione di malfunzionamento. Insomma: basta un piede all’interno delle porte a soffietto per far scattare il semaforo rosso.

Per quanto riguarda, poi, il tentativo di tirare il freno d’emergenza anche in questo caso la scatola nera del treno non avrebbe evidenziato alcuna attivazione, stando agli accertamenti di Trenord.

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