Troppi turisti a Bellagio
«Ingresso a pagamento»

Sempre più gente nella “perla del Lario”: la proposta di Jan Bucher del Grand Hotel Villa Serbelloni: «Bisogna fare come Venezia»

Bellagio a numero chiuso. Anzi, magari con il pagamento di un biglietto di ingresso, sulle orme di quanto è stato deciso a Venezia. Il crescente successo della “perla del Lario” non porta con sè soltanto una fama internazionale consolidata negli anni ma anche qualche disagio dovuta alla massiccia presenza di turisti in un territorio che morfologicamente è assai delicato.

Bellagio come un parco, dunque, qualcosa del genere. La proposta - ma tutt’altro che una provocazione - arriva da Jan Bucher, che con il fratello Paolo affianca il padre Gianfranco nella gestione del “Grand Hotel Villa Serbelloni”, hotel cinque stelle che rappresenta uno dei simboli della località. «Ci sono periodi dell’anno - sintetizza a sostegno della sua idea - in cui i clienti dell’hotel hanno addirittura paura di uscire dai cancelli».

Una proposta, quella di Bucher, inevitabilmente destinata a far discutere, così come era avvenuto a Venezia. «La fortuna di Bellagio è di essere un posto incantevole - articola il suo ragionamento Bucher - C’è sempre gente, anzi c’è troppa gente. Le fotografie che avete pubblicato su “La Provincia” e relative alle code all’imbarcadero sono sintomatiche della situazione che si è venuta a creare. Quindi, bisogna cercare di limitare le presenze soprattutto di quelle persone che non portano benefici a Bellagio. Penso, per essere ancora più chiaro, a chi non si ferma neppure per un caffé o un panino e comunque usufruisce dei servizi che ci sono nel paese».

«Senza contare che un afflusso del genere finisce per far diventare il paese invivibile, quando invece meriterebbe di essere visitato ed apprezzato con la giusta tranquillità». Ovviamente si tratta soltanto di una proposta, per aprire un dibattito sul turismo.

Il servizio completo su La Provincia di sabato 18 maggio

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