Università, mancano 50 docenti
Economia e Scienze a rischio

Accorpamenti in vista per alcuni corsi. In forse una laurea specialistica

Per poter mantenere in vita tutti i corsi di laurea oggi attivi a Como, l’Università dell’Insubria avrebbe bisogno di almeno 50 docenti in più. Il decreto 270, licenziato dall’ex ministro Mussi, parla chiaro: servono quattro docenti di ruolo per ogni anno di corso. E i conti sono presto fatti. Un corso di laurea triennale ha bisogno di 12 professori, una laurea specialistica di 8 e una a ciclo unico di 20.
L’Insubria, al pari di molti altri atenei, oggi non rispetta questi requisiti. E per adeguarsi alla novità potrà fare una sola cosa: razionalizzare. Si prospettano, insomma, tagli di corsi o quantomeno accorpamenti. E la tensione da mesi è alle stelle. Nel maggio scorso, una frattura insanabile su questo tema aveva portato alle dimissioni della preside della facoltà comasca di Scienze, rimasta in carica pochi mesi.
In questi giorni la questione è tornata in primo piano. Si susseguono, infatti,  gli incontri tra i presidi delle varie facoltà e al centro del dibattito ci sono proprio le modalità di adeguamento al decreto: «Stiamo cercando di definire una strategia comune per tutto l’ateneo - spiega il numero uno di Economia, Matteo Rocca, fresco di nomina - e solo in una seconda fase entreremo nel dettaglio dei singoli corsi di laurea, valutando il rapporto costi-benefici. Entro Natale dovremo aver predisposto un piano generale, che sottoporremo al Senato accademico».

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