Vaccini e allergie
I criteri della Regione

La Lombardia, di recente, ha diffuso delle linee di indirizzo per la gestione di questi pazienti, invitando Ats e le strutture che gestiscono attività vaccinale ad applicare corrette indicazioni sulla somministrazione, istituendo anche adeguati percorsi organizzativi, sia per evitare accessi impropri a prestazioni specialistiche sia posticipi ingiustificati della vaccinazione.

Vaccini e allergie: la somministrazione a soggetti con precedenti reazioni ad alimenti, farmaci, insetti, o anche ad altri vaccini, o a soggetti con asma o riniti allergiche, va effettuata seguendo precisi criteri. La Regione Lombardia, di recente, ha diffuso delle linee di indirizzo per la gestione di questi pazienti, invitando Ats e le strutture che gestiscono attività vaccinale ad applicare corrette indicazioni sulla somministrazione, istituendo anche adeguati percorsi organizzativi, sia per evitare accessi impropri a prestazioni specialistiche sia posticipi ingiustificati della vaccinazione. La Regione indica linee guida a cui attenersi per procedere nella vaccinazione di soggetti che hanno manifestato allergie (sulla base delle indicazioni della Società italiana di allergologia e dell’Associazione allergologi territoriali e ospedalieri, e su un documento predisposto dal Policlinico di Milano).

Fondamentale è l’anamnesi al momento della prima somministrazione del vaccino antiCovid da parte del medico vaccinatore, sulla base delle informazioni raccolte dal soggetto da vaccinare. I casi sono vari, e di diversa gravità, a cui seguono percorsi vaccinali differenti: in sintesi, chi ha una storia allergica a farmaci, alimenti, insetti, altri vaccini, terapie varie, ha rinite o asma bronchiale ed è sotto terapia e ha avuto reazioni ma non manifestazioni respiratorie o cardiocircolatorie severe, può essere vaccinato normalmente nei Centri, con un tempo di osservazione di 15 minuti. Chi ha invece avuto in passato storie allergiche con reazioni severe anafilattiche, respiratorie o cardiocircolatorie, può essere vaccinato nei Centri ma con una osservazione di 60 minuti. Diventa necessaria una valutazione allergologica se le reazioni si sono avute per farmaci iniettabili, mezzo di contrasto, con uso di lassativi, o per vaccini precedenti, o con sintomi gravi per asma bronchiale o orticaria non controllata. Nel caso dell’invio a uno specialista per la valutazione allergologica, il soggetto da vaccinare deve ricevere una informativa in cui vengono dettagliate le richieste che l’allergologo deve specificare per poi programmare la vaccinazione.

L’utente dovrà poi inviare a una e-mail specificata la documentazione in modo che il Centro possa riprogrammare la vaccinazione. A seconda degli esiti della valutazione specialistica, può essere stabilita la somministrazione in un ambiente ospedaliero protetto (con reperibilità di un rianimatore). Ogni Centro vaccinale, specifica la Regione, deve concordare con un ospedale di riferimento il percorso per la vaccinazione in ambiente protetto.

Per la somministrazione della seconda dose in soggetti allergici, questa avviene normalmente con osservazione di 15 minuti se dopo la prima somministrazione ci sono stati effetti collaterali prevedibili, come dolore, febbre, cefalea, brividi, ma può anche essere richiesta una valutazione allergologica in caso di anafilassi o effetti collaterali anomali, da segnalare sul sito per la farmacovigilanza.

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