Valchiavenna, prima soluzione
«Strada alternativa in un mese»

Gallivaggio, si allungano i tempi per la rimozione dei massi instabili, ma nel frattempo c’è il via libera per un bypass per superare la zona a rischio

Quindici giorni per appaltare l’opera e un mese di lavori per avere pronta la variante alla statale 36. Mentre sul versante della frana di Gallivaggio si prepara la prima esplosione finalizzata alla messa in sicurezza, sull’altra riva del torrente Liro si punta alla realizzazione di un nuovo tratto di strada che sarà pronto - se tutto andrà bene - tra fine giugno e inizio luglio. Questi mille metri di tracciato - asfaltati e con guardrail - permetteranno di evitare il passaggio sotto la parete alta 400 metri e sovrastata da circa 5mila metri cubi di massi instabili.

Ecco le novità emerse ieri dopo il sopralluogo che ha visti impegnati gli amministratori di Chiavenna, San Giacomo Filippo, Campodolcino e Madesimo, gli assessori regionali alla Protezione civile Pietro Foroni e alla Montagna Massimo Sertori e i tecnici delle aziende coinvolte negli interventi della zona di Gallivaggio, dove da 34 giorni è di nuovo allarme. Rispetto ad aprile cambia in modo netto lo scenario. Nelle prime settimane dopo il crollo del 13 aprile, infatti, si era sperato di poter contare su rapidi interventi di disgaggio della rupe situata sopra il santuario e la statale 36. L’ipotesi della variante, da realizzare in una zona segnata dalla presenza di ben tre corsi d’acqua, era invece stata ritenuta poco attuabile.

Poi sono emerse delle complicazioni sul versante: da alcuni giorni si sa che per la prima esplosione bisognerà aspettare almeno la metà di giugno. Quelle successive potrebbero richiedere altre settimane tra preparazione ed esecuzione, sempre in caso di bel tempo, altrimenti ci saranno degli inevitabili prolungamenti. A questo punto si accelera sull’altra sponda orografica della Valle Spluga, quella dove è possibile realizzare la pista tra la località Castagneto e Lirone.

Secondo gli enti locali i lavori potranno cominciare entro quindici giorni. «La richiesta di stato d’emergenza al dipartimento della protezione civile è partita dalla Regione tempestivamente - ha precisato Sertori -. La prossima settimana definiremo questo aspetto importantissimo, perché consente di ridurre i tempi amministrativi e burocratici. Faremo a tempo di record un progetto». Si punta alla stessa rapidità per quanto riguarda la realizzazione, che sarà finanziata da Anas e secondo quanto emerso nei giorni scorsi costerà almeno 800mila euro.

«Vedremo di comprimere al massimo i tempi: l’obiettivo è arrivare a fine giugno o inizio luglio con la pista pronta», ha assicurato Sertori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA