Valmadrera, muore dopo 25 anni di coma
«Ciao mamma , sei libera»

Gabriella Cisotto a 31 anni aveva avuto un arresto cardiaco Il saluto della figlia Sara che all’epoca della tragedia aveva solo 6 anni

«Ora puoi andare; sei libera di volare in alto; il tuo dovere di madre lo hai compiuto»: è stato un rapporto unico, quello che ha legato Gabriella Cisotto, 57 anni, e la figlia, Sara Calore.

Gabriella è spirata l’altra mattina, all’alba, dopo circa 25 anni trascorsi in coma; per tutto questo tempo, l’”Opera pia Magistris” comunale è stata la sua casa.

«Lì si è spenta venerdì, alle 4.41 e con lei – dice Sara - c’eravamo io, il mio compagno e la cugina più cara, Maria. Dopo tutti questi anni, la mamma ha deciso di lasciarmi per sempre; non ho potuto starle accanto quando cadde in coma, ma ho potuto esserci per l’ultimo saluto».

Il terribile giorno del 1994

Era il 1994, quando accadde: Gabriella Cisotto aveva 31 anni e abitava, con la propria famiglia, a Pordenone; un arresto cardiaco pose fine all’esistenza che aveva condotto sino ad allora, solare e gioiosa, per continuare in una condizione completamente diversa, assistita e amorevolmente vegliata ogni giorno, in un letto della casa di riposo di via Manzoni.

Sara è stata, perciò, cresciuta dalla nonna, Rosaria “Rosi” Ferrari: una seconda madre, animata da inestinguibile forza.

«Avevo appena compiuto sei anni – dice Sara – quando è successo. Ci teniamo a ricordare quello che è accaduto, anche perché il giornale, venticinque anni fa, per noi ha fatto tanto, soprattutto per aiutare la nonna a portare mia mamma, che era appunto in coma, da Pordenone fino a Valmadrera, vicino ai suoi cari che abitavano qui. Un ringraziamento immenso va all’”Opera pia Magistris”, per averla accudita: è stata trattata come una figlia da tutte le infermiere e il personale, in questi lunghi anni; ora, è un angelo. Un bellissimo angelo».

Il servizio su La Provincia di Lecco in edicola domenica 1 settembre

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