Mariano, via i soldi dell’anziana
Patteggia l’ex candidato sindaco

Un anno e 10 mesi per Cesare Pozzi accusato di peculato. L’ex amministratore restituisce 40mila euro. E il giudice decide di affidarlo ai servizi sociali

Secondo il giudice merita una pena (sospesa) di un anno e dieci mesi di reclusione quella che il numero uno del Carroccio Matteo Salvini aveva liquidato come una «denigrazione mediatica».

L’ex candidato a primo cittadino per la Lega a Mariano Comense, Cesare Pozzi (difeso dall’avvocato Ferruccio Felice) ieri mattina ha patteggiato in udienza preliminare l’accusa di peculato mossa a suo carico dalla Procura. Patteggiamento sul quale il pubblico ministero Massimo Astori - titolare dell’inchiesta - ha dato il parere favorevole, ma a due condizioni: la restituzione dei soldi di cui l’ex assessore era accusato di essersi appropriato e l’affidamento in prova ai servizi sociali, per certi versi quasi una beffa per chi ha ricoperto la carica di assessore proprio ai servizi sociali.

La vicenda riguarda il destino di 40mila euro, soldi che Pozzi avrebbe sottratto durante gli anni in cui è stato il tutore della donna, su ordine del Tribunale che nel gennaio 2005 aveva dichiarato «inabile» la signora, ottantenne (all’epoca) marianese.

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