Via Pino, la moschea riapre a settembre

Gli islamici: «Abbiamo fatto la nostra parte, il Comune ci indichi un luogo dove possiamo pregare»

Il centro islamico di via Pino, chiuso nel dicembre del 2005 dopo una durissima protesta a suon di manifestazioni della Lega Nord che denunciava come lo spazio altro non era che una moschea abusiva, riaprirà a settembre, per il Ramadan. In realtà i locali affacciati sulla strada nel cuore di Camerlata avrebbero già dovuto essere sistemati da tempo (tra marzo e aprile), ma una serie di ritardi nei lavori imposti da Palazzo Cernezzi (per il cambio di destinazione d’uso da magazzino a centro culturale sono necessari interventi impiantistici e per i servizi igienici) ha fatto slittare la riapertura. «Purtroppo - spiega il portavoce della comunità islamica Safwat El Sisi - ci sono stati alcuni rallentamenti, ma apriremo per il Ramadan. Il problema, comunque, rimane il venerdì. Stiamo rispettando le leggi e quanto concordato con il Comune, ma adesso l’amministrazione e la giunta devono fare la loro parte perché stiamo parlando, come nel mio caso, di persone residenti in Italia da 40 anni e che sono cittadini di questo Stato. Tra l’altro c’è vicinanza anche con la Lega dopo l’incontro con Faverio (assessore all’Edilizia privata, ndr). Noi abbiamo fatto un passo grande nel rispetto della legge, ora però l’amministrazione deve fare il suo. Finanziamo noi la struttura, ma ci serve l’indicazione di un terreno o di un edificio, anche in affitto, dove ci sia consentito pregare. Questo viene concesso ai ghanesi, ai valdesi e non capiamo perché a noi no. Sono quattro anni che preghiamo sotto il sole o sotto la neve. Abbiamo fiducia nel sindaco e nella giunta che il caso venga risolto».

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