Autostrada Como-Milano
Il tratto più caro d’Italia

Si spendono 7,80 euro da Grandate al capoluogo. Varese ne spende 6,20 con un chilometro in più. Il senatore Butti: «Irrispettoso e si resta in coda»

Aumenti sulle autostrade, Como penalizzata. Per i nostri referenti politici territoriali il rincaro è scandaloso.

Per colpa dei rialzi scattati dal primo gennaio un viaggio da Como a Milano per un pendolare è arrivato a sfiorare gli 8 euro. La società Autostrade ha alzato le tariffe dei caselli di mezzo stivale, ma i comaschi pagano un dazio sopra la media. Per esempio un viaggio Varese Milano, causa rincari, ora costerà circa 6 euro, due in meno di quello che pagano i comaschi, e dire che per chilometri la distanza tra Como e il capoluogo lombardo è inferiore Como-Milano 33 km. Varese-Milano 34.

Alessio Butti, ex senatore comasco che si era speso sul tema, così commenta: «È vergognoso. Già nel 2001 quando avevo combattuto su questo fronte la tratta Milano Como era considerata tra le più care d’Italia. L’equivalente della tratta aerea Alitalia Milano Roma. Questo perché Autostrade considera il traffico sul nostro territorio un pendolarismo da business, con importanti percentuali svizzere». Il caro autostrade su Como però negli anni non si è fermato, come spiega ancora Butti: «Ancor prima che venisse realizzata la terza corsia avevamo chiesto al Ministero di cautelare le tariffe congelandole almeno per un triennio. Avevamo anche interpellato i parlamentari europei per chiedere se fosse rispettoso far pagare così tanto ai cittadini una autostrada che spesso li costringe fermi in coda».

Con il piede sul freno un comasco al volante spende 13 centesimi al chilometro partendo dalla nostra città in direzione Pirellone. Nel 2012 Autostrade chiedeva per nemmeno 30 chilometri 3,40 euro, ora il pedaggio è 3,90, un più 11,5% in soli 366 giorni sia da Grandate che da Lainate. Daniela Maroni per Lega Nord rincara la dose: «Non è proprio il momento di torchiare le famiglie con l’ennesimo aumento. Se il 2014 deve essere l’anno della ripresa far pagare di più l’autostrada non mi pare la direzione giusta. Se aumento doveva essere dovevano prevederlo in maniera graduale, non con questo picco. Queste tariffe rischiano di essere una tegola non solo per i pendolari, ma anche per il turismo, per chi arriva a Como per fare shopping».

L’attacco di Butti e Maroni è indirizzato a Maurizio Lupi, ministro per le infrastrutture. Più morbida invece Chiara Braga, parlamentare del Pd: «Noi come Pd abbiamo chiesto aumenti proporzionati a un servizio migliore. Vogliamo la garanzia che Autostrade utilizzi gli introiti per opere di manutenzione. È chiaro che nessuno può essere contento dei rincari, il Governo però ha cercato di calmierare gli aumenti il più possibile, la previsione era più salata». Ai nostri caselli si paga di più, e senza far benzina, in questi giorni è aumentata anche quella.

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