Villa Olmo, la condanna non c’è
Polemiche sul futuro del Lido

Concessione cancellata, interrogazione del consigliere Anzaldo

Como

«Se una condanna non è passata in giudicato, non ha effetto la sanzione dell’incapacità di contrarre con la pubblica amministrazione. Temo che la vicenda del Lido di Villa Olmo rischi di tramutarsi in uno spreco di tempo e denaro per l’amministrazione». Il consigliere comunale (nonché avvocato) della lista “Rapinese Sindaco”, Fulvio Anzaldo, ha formalizzato in consiglio comunale un’interrogazione sulla determina con cui il dirigente del settore Patrimonio del Comune ha deciso di dichiarare la decadenza della concessione rilasciata alla Sport Management, che la scorsa estate aveva vinto la gara per gestire lo storico lido.

Tutto nasce dalla mancata comunicazione del legale rappresentante della società, Sergio Tosi, di aver subito nel 2014 una condanna per turbativa d’asta nell’ambito della gara per la gestione del Centro natatorio Santini di Verona. Condanna, per la verità, annullata nell’aprile scorso dalla corte d’Appello di Venezia, quando Tosi è stato assolto con formula piena. Insomma: alla data della stipula della convenzione, il 4 agosto, il legale rappresentante della Sport Management non aveva alcun carico pendente.

Ma il Comune contesta il fatto che l’imprenditore, all’atto della presentazione della domanda, abbia dichiarato «di non avere riportato condanna» per quei reati che causano «l’incapacità di contrarre con la pubblica amministrazione».

«La norma a cui si rifà il Comune - spiega l’avvocato Anzaldo - fa riferimento a condanne irrevocabili. E non sarebbe questo il caso».

Insomma, si avvicina la fine dell’inverno e la possibile riapertura del Lido, ma sulla sua gestione regna più che mail il caos.

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