Volantini contro gli svizzeri
«Fate la spesa a casa vostra»

Un testo delirante sulle auto ticinesi nel parcheggio di un supermercato comasco

Altro che “riflettori spenti” e “vogliamoci bene”. L’onda lunga di “Prima i nostri!” - il referendum anti-frontalieri targato Udc votato a maggioranza dagli elettori ticinesi il 25 settembre (corsia preferenziale per la manodopera ticinese, il sunto del referendum) - si abbatte all’improvviso sul capoluogo lariano.

Un volantino di undici righe - scritto in stampatello su un foglio A4 e piazzato sulle (numerose) auto ticinesi parcheggiate all’esterno di un supermercato - fa riesplodere la tensione lungo la linea di confine. Si legge: «Vi piace venire a fare la spesa perché costa meno? Ecco allora visto che non ci volete a lavorare in Svizzera (visto ultimo referendum) siete pregati di farvi la spesa a casa vostra... I supermercati ce li avete... Dalla prossima volta che vi vediamo a comprare in Italia vi squarciamo le gomme e non solo». Una minaccia esplicita, la prima - a memoria - che giunge con tale veemenza dal confine (sponda comasca). La notizia è rimbalzata con grande enfasi oltreconfine, tanto che l’edizione on line del “Corriere del Ticino” - che proprio ieri aveva avuto parole d’elogio per il “profilo basso” che ha caratterizzato l’incontro istituzionale di Bellinzona tra Lombardia e Canton Ticino - ha fatto da cassa di risonanza alle preoccupazioni di alcuni clienti ticinesi che si sono trovati sul parabrezza il volantino dai contenuti bellicosi.

Al momento nessuna traccia degli autori del volantino. Peraltro la notizia giunge nel giorno in cui dai cantoni al confine con la Germania le statistiche rilevano il «netto calo degli svizzeri che si recano a fare la spesa all’estero».n 

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