Economia
Martedì 10 Febbraio 2009
Casa, la denuncia della Cgil-Sunia.
in dieci anni affitti a +130%
La denuncia del sindacato inquilini di fronte all'ultimo dato sull'aumento degli affitti. Negli ultimi anni in base all'ultima ricerca Cgil le locazioni sono aumentate fino a diventare d'oro. In dieci anni un affitto ha subito rincari fino al 130%.
Secondo la ricerca presentata oggi da Cgil e Sunia (Sindacato nazionale unitario inquilini e assegnatari) in dieci anni, dal 1999, i prezzi degli affitti sono cresciuti fino al 145% nelle grandi città. Attualmente il canone medio è di 1.100 euro al mese, mentre per i contratti in corso il prezzo medio è di 740 euro, e solo il 15% dei contratti viene agevolato dallo Stato.
Così che l'incidenza sul reddito della spesa per l'affitto continua a rimanere alta, sopra il 50%. L'indagine traccia vaste «aree di disagio abitativo» tra chi vive in affitto in Italia, circa il 20% delle famiglie. I dati elaborati su Roma e Milano registrano 30.000 famiglie in graduatoria per un alloggio pubblico, 16.000 sfratti e 44.000 richieste di contributi all'affitto. L'emergenza abitativa allarga ancora i suoi confini quando nelle statistiche si fanno rientrare gli immigrati e gli studenti fuori sede.
Se si guarda all'offerta di case in affitto, che pure è aumentata, si nota l'innalzamento della disponibilità sul mercato di tagli piccoli, sopratutto bilocali, situati in zone periferiche. «Questa è una semi-novità che rappresenta l'espulsione dal centro delle famiglie in affitto», ha spiegato Luigi Pallotta, segretario generale del Sunia. Le richieste di locazione sono in rialzo, ha sottolineato il sindacalista, anche a causa della crisi che ha determinato un calo delle compravendite residenziali: nel terzo trimestre del 2008 il ribasso registrato è stato del 13%. Pallotta ha, poi, osservato come la contrazione delle compravendite non abbia colpito solo le grandi città, ma anche quelle medie.
Per quanto riguarda le differenze territoriali, i canoni maggiori si registrano al centro di Roma e Milano (2.300 e 2.250 euro al mese). In generale i prezzi più alti si trovano nel Nord e nel Centro Italia, fa eccezione Torino, dove il canone medio (850.000 euro al mese) è uguale a quello dei Capoluoghi meridionali «Le istituzioni si sono dimenticate di chi vive in affitto», ha ammonito Paolo Agnello Modica, segretaria confederale della Cgil. «È necessaria - ha aggiunto - una risposta del governo che continua ad annunciare un piano casa mentre erode le già scarse risorse a disposizione». Secondo l'indagine, il Fondo di sostegno all'affitto dal 2000 si è ridotto del 44,41% e si prevede che nel 2011 segnerà un meno 66,58%.
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