Economia
Martedì 24 Marzo 2009
Berlusconi: il piano casa
di cui si parla non è il mio
Il premier nega che il piano con i dettagli sull'operazione ampliamento delle abitazioni sia il testo su cui sta lavorando il governo. O almeno non è quello su cui sta lavorando lo stesso premier. Intanto Legambiente ha individuato cinque motivi per respingere il piano casa in arrivo.
Intanto, sul piano casa le dure critiche di Legambiente. Un anno di condono preventivo; territorio in mano ai cementieri e nessuna possibilità d'intervento per i Comuni: questa, per Legambiente, la sostanza del decreto sul Piano casa proposto dal Governo alle Regioni.
Secondo Legambiente sono 5 i motivi per respingere decisamente questo Piano.
Eccoli nel dettaglio:
1) Cemento illegale: l'autocertificazione del progettista e la deroga agli strumenti urbanistici per arrivare (legalmente) ad aumentare del 40% la volumetria di un edificio (utilizzando il bonus del vicino per raddoppiare il 20% previsto nel decreto) con anche la possibilità del cambio di destinazione d'uso, ´non sono altro che un invito all'illegalità;
2) Via libera agli scempi nelle aree tutelate: per la prima volta dal dopoguerra si potrà intervenire nelle aree tutelate.
Le aree in cui gli interventi sono esclusi sono talmente limitate che persino nei parchi nazionali (vietate solo le zone A, dove però ci sono solo boschi), nelle aree sottoposte a tutela paesaggistica (laghi, aree costiere, boschi ecc.), e nei centri storici si possono realizzare interventi;
3) Non è risposta all'emergenza abitativa: gli alloggi che si potranno realizzare in questo modo saranno circa 5000 a fronte delle 150mila persone a rischio sfratto (secondo il Sunia). Il 20% in più riguarda i proprietari di casa;
4) Non è efficienza energetica: l'ampliamento non è legato ad alcun obiettivo energetico. Basterà dichiarare di aver inserito qualche riduttore di flusso nei rubinetti o una vernice di origine naturale per avere diritto a un aumento di cubatura;
5) Città più invivibili: diventerà possibile e legale trasformare edifici ma pure paesaggi con ampliamenti realizzati con materiali e soluzioni degradanti.
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