Ratti-Marzotto, un mese ancora
2,7 milioni per l'aumento di capitale

Si allunga di un mese , da fine ottobre a fine novembre,il percorso lungo il progetto di rafforzamento patrimoniale finanziario per rimettere in sesto i conti della Ratti, azienda quotata a Piazza Affari, in vista della probabile conclusione della trattativa con la Marzotto e finalizzate all’ingresso nel capitale dell’azienda tessile vicentina. L'assemblea straordinaria degli azionisti è infatti slittata di trenta giorni, sarà l'assemblea per l'aumento di capitale.

Si allunga di un mese il percorso lungo il progetto di rafforzamento patrimoniale finanziario per rimettere in sesto i conti della Ratti, azienda quotata a Piazza Affari, in vista della probabile conclusione della trattativa con la Marzotto e finalizzate all’ingresso nel capitale dell’azienda tessile vicentina. Un confronto che sta continuando anche in questi giorni, come del resto proprio ieri lo stesso consiglio d’amministrazione ha confermato al termine della riunione di board per deliberare lo slittamento dell’assemblea straordinaria degli azionisti a fine novembre - invece di fine ottobre - per il varo dell’aumento di capitale. Un’operazione che si è resa obbligatoria visto che le perdite dell’ultimo semestre 2009 ha toccato i 4,7 milioni, quasi un milione in più rispetto a un anno fa (3,8 milioni). Perdite che sommate al rosso residuo di 436mila euro ha portato il totale del disavanzo del gruppo ad oltre un terzo del capitale sociale. Una condizione che al gruppo si presenta per la seconda volta nell’arco degli ultimi sei mesi, e che ha obbligato il consiglio d’amministrazione a dare mandato al presidente Donatella Ratti di convocare un’assemblea straordinaria per l’esame della nuova situazione finanziaria. Ieri il consiglio d’amministrazione ha così deciso di far slittare da fine ottobre a fine novembre l’assemblea straordinaria degli azionisti. Un’esigenza legata essenzialmente - in base a quanto hanno comunicato ieri i vertici - in vista dell’auspicata definizione delle trattative e delle negoziazioni in corso con le banche. L’azienda di Guanzate ha infatti comunicato che il 24 e 25 settembre le banche hanno formalizzato il loro assenso alla cancellazione delle ipoteche gravanti su parte dei terreni e dell’immobile di Cadorago, non più strumentali all’attività del gruppo. Pertanto la vendite degli stessi a terze parti dovrebbero perfezionarsi rispettivamente entro la fine del mese di settembre e di novembre, con l’ingresso di risorse finanziarie e la realizzazione di plusvalenze pari a circa 2,7 milioni. Risorse fresche che la famiglia Ratti, evidentemente, intende metter sul tavolo in vista della conclusione della trattativa e - sotto il profilo finanziario - dell’aumento di capitale.

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