Albo antipadroncini
L’Italia si appella all’Europa

Partita la procedura per verificare se la nuova iniziativa ticinese leda il diritto alla libera circolazione

Partono due procedure da Roma contro il nuovo albo antipadroncini ticinese. Il ministero degli Esteri - informa i parlamentari Pd Chiara Braga e Mauro Guerra - ha fatto partire in maniera formale due distinte procedure: «La prima riguardante una nota formale all’ambasciata italiana a Berna affinché provveda a notificare al Governo svizzero le riserve avanzate dall’Italia in merito al provvedimento ticinese e le preoccupazioni di come atteggiamenti di tale natura possano inficiare il quadro delle relazioni tra Italia e Svizzera in un momento complesso».

Ma soprattutto si è attivata ufficialmente la rappresentanza italiana all’Unione Europea «affinché agisca nei confronti dei competenti uffici della Commissione Europea al fine di approfondire la questione e stabilire se la recente legge ticinese in materia di artigianato sia o meno lesiva dei trattati bilaterali sottoscritti tra la Ue e la Confederazione Elvetica in materia di libera circolazione delle persone e di ostacoli tecnici al commercio. Sulla base del parere che verrà fornito dagli uffici di Bruxelles, l’Italia si riserverà successivi ed ulteriori passi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA