Annuncio choc a Mozzate: stop entro 6 mesi alla produzione di Nonwovens (Suominen) che occupa 92 lavoratori

L’annuncio ai lavoratori in mattinata e l’avvio formale del confronto con le organizzazioni sindacali. Il Ceo Klaus Korhonen: «In Italia costi energia troppo alti e mercato in crisi»

L’annuncio è choc e avrà un pesante impatto sociale. Il gruppo finlandese Suominen ha reso noto questa mattina l’avvio delle consultazioni con i sindacati locali in merito a un piano per chiudere definitivamente la produzione nello stabilimento di Mozzate. Secondo il piano, la produzione terminerebbe nel secondo trimestre del 2023. Il sito di Mozzate, specializzato nella produzione di tessuto non tessuto, impiega attualmente 92 persone, che lavorano sia in produzione che in ruoli di ufficio.

«Dalla normalizzazione dell’aumento della domanda indotto dal Covid, la concorrenza nel mercato europeo delle salviette non tessute è aumentata in modo significativo, trainata principalmente dalle importazioni dalla Turchia e dalla Cina. Questo è il caso soprattutto dei tradizionali prodotti in fibra mista. Allo stesso tempo, i costi energetici in Italia sono aumentati a livelli record. Questi due fattori combinati hanno creato enormi sfide per la competitività dei costi del nostro stabilimento di Mozzate», afferma Klaus Korhonen, Presidente e CEO ad interim.

Suominen ha fissato obiettivi per aumentare le vendite di prodotti sostenibili. «La domanda di prodotti tradizionali in fibra mista in Europa è in calo. La produzione di nontessuti sostenibili in modo competitivo richiede risorse e processi di produzione ottimizzati specificamente per questi prodotti. Le nostre linee nello stabilimento di Mozzate non sono le più adatte per fibre sostenibili e questo, combinato con costi operativi elevati, significa che l’impianto non è competitivo e non si prevede che la sua competitività migliorerà materialmente in futuro. Valutiamo costantemente le prestazioni e la redditività delle nostre risorse e, nella situazione attuale, purtroppo siamo giunti alla conclusione che dobbiamo prendere in considerazione la chiusura della produzione a Mozzate per migliorare la competitività del nostro business europeo», conclude Klaus Korhonen.

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