Buona la missione a Première Vision. Il tessile comasco ora attende il mercato del Far East

Il bilancio I principali operatori del distretto di ritorno dalla fiera internazionale di Parigi. «Più movimento delle ultime edizioni, si sono rivisti i buyer cinesi, giapponesi e coreani»

Esprimono grande soddisfazione per l’incremento di visitatori, soprattutto orientali, gli espositori lariani presenti a Première Vision, la maxi piattaforma della community tessile mondiale che si è appena chiusa a Parigi.

«C’è stato molto più movimento delle scorse edizioni, al di sopra di ogni aspettativa e si sono visti di nuovo alcuni nomi del lusso- esordice Federico Colombo a capo di Penn Italia e presidente del gruppo Tessili di Confindustria Como- Il secondo test di stagione, dopo Milano Unica, conferma quanto siano importanti gli aspetti tattili per capire la qualità del tessuto. L’acquirente vuole “toccare con mano” il prodotto per coglierne gli intrecci materici, le sfumature cromatiche. Inoltre solo una la fiera, che offre una panoramica generale sulla più avanzata ricerca, può orientare sui nuovi trend».

Positività

Sulla stessa lunghezza d’onda Cristina Viganò delle Seterie Argenti. «La rassegna parigina si è svolta in un clima di grande vivacità e positività dopo gli ultimi deludenti appuntamenti che hanno scoraggiato parecchi espositori. Noi ci abbiamo creduto e siamo stati premiati».

Anche Martino Romanò, responsabile commerciale della Clerici Tessuto traccia un bilancio positivo della trasferta oltralpe.

«Abbiamo incontrato oltre un centinaio di clienti, ma soprattutto abbiamo rivisto buyer giapponesi, cinesi e coreani. L’auspicio è che torni a correre il Far East, un business importante che si prospetta pieno di opportunità».

Alessandro Colombo direttore business unit Rainbow aggiunge: «Première Vision ha reso evidente che stiamo vivendo un cambiamento del mood del mercato. Stiamo assistendo ad una ripresa dei consumi che, nonostante i delicati equilibri mondiali, ci ha fatto registrare un’iniezione di fiducia dettata dall’interesse di un significativo ritorno nel numero di clienti, zona Asia e America che confermano un alto livello di internazionalità della fiera».

Della collezione che non ha più una stagionalità marcata, i clienti hanno apprezzato la creatività e l’offerta qualitativa soprattutto della sezione “Archivio” a conferma che le scelte si muovono indipendentemente dai trend stagionali.

«Sulle scelte del cliente pesa la capacità di rispondere alle diverse richieste, di mostrarsi sempre aggiornati e di saper affrontare, con la giusta grinta e spirito etico, temi importanti come la sostenibilità» evidenzia ancora Colombo che introduce un’unica nota dolente: «Rispetto ad altre manifestazioni di settore, l’organizzazione di PV non ha fatto alcun improvement rispetto al tema costi/benefici».

I trend

Il Gruppo di Guanzate era presente nei padiglioni di Villepinte anche con Carnet, collezione dedicata al bespoke.

«Una partecipazione- fa sapere Tim Neckebroeck direttore della divisione- che conferma il trend positivo che le fiere del settore tessile stanno registrando. La nostra proposta che, spaziava dal formale maschile alle collezioni donna, ha concorso alla risposta positiva dei clienti che hanno visitato il nostro spazio e toccato con mano le nostre creazioni, frutto di un lavoro di selezione per rappresentare al meglio il made in Italy ed i valori qualitativi che questo porta con sé».

Per Neckebroeck l’unica preoccupazione che adombra il successo della fiera è la proposta avanzata in tema di sostenibilità che l’organizzazione sembra voler attuare dalla prossima edizione. «Non siamo convinti che questa scelta premierà le aziende che seriamente hanno fatto di questo tema uno dei capisaldi della propria produzione».

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