Camera commercio Como-Lecco
Sarà Galimberti il presidente

Accordo trovato sul vertice del nuovo ente tra Confindustria, Confartigianato e Confcommercio - Il vice sarà Lorenzo Riva, presidente degli industriali lecchesi

La domenica porta consiglio, e pure presidente. Per la Camera di commercio di Como e Lecco, che dovrebbe nascere a gennaio, l’apparentamento principale si è trovato come da programma il giorno di festa per chiudere la partita del nuovo ente da far sbocciare ai vertici. E si è confermata la linea della presidenza affidata a Marco Galimberti (vicepresidente uscente dell’ente camerale comasco e presidente di Confartigianato Como), suo vice è stato indicato Lorenzo Riva, presidente degli industriali lecchesi.

Come funziona

Il condizionale è d’obbligo in questa partita, perché naturalmente la decisione scaturisce dal voto del nuovo consiglio camerale che si formerà e che dovrebbe mettersi al lavoro a gennaio.

A questo proposito, i nomi vanno inviati entro venerdì. L’apparentamento con 22 seggi è composto dalle due Confindustria, Confartigianato, Confcommercio territoriali.

Tutto bene quindi o quasi. Nessuno parla ufficialmente, per un motivo preciso: da ieri sera sono iniziati i nuovi round dei direttivi delle diverse associazioni, quelli che fisseranno con precisione nomi e divisioni geografiche. E queste ultime sono legate anche ad altre dinamiche, non solo al peso dei numeri delle due province. Gli equilibri saranno – anche - tracciati da altri elementi: dalla presenza e dai diversi ruoli della squadra in giunta, arrivando poi a ulteriori temi, come quello delle partecipate.

Ecco, sulla squadra di Marco Galimberti ( sette persone) finora questa è la via tracciata: oltre a Lorenzo Riva che fa appunto il vicepresidente, sono previste (ma non è detta ancora l’ultima parola) un’altra delega per gli industriali e un’altra per gli artigiani, tre per i commercianti e una per l’agricoltura, di diritto presente.

Tra i componenti di giunta, è stato indicato anche il presidente uscente della Camera di Lecco, Daniele Riva.

Per quanto riguarda il consiglio invece, nove seggi sono per Confindustria, otto per Confcommercio, cinque per Confartigianato.

Ecco, quest’ultimo non è proprio un terreno soft: chiaro che anche in questo caso ogni decisione verrà presa dal nuovo ente. Ma è altrettanto evidente che già adesso nel confronto qualche idea emerge a questo proposito. E qualche tensione. Sempre bocche cucite sull’argomento, tuttavia il futuro di un ente come Lariofiere, a cavallo tra i due territori e cornice storica di iniziative congiunte, può essere un campo di divisione. Anche se può sembrare un paradosso, visto che il polo espositivo è da sempre il luogo della collaborazione tra i due territori.

Luci e nubi

Insomma, si vedrà se questa partita non creerà ripercussioni. In questa vicenda ci sono però anche se non espresse nubi, qualche rammarico.

Nonostante gli appelli risuonati da più parti, si è parlato ancora poco del programma, della visione insomma che porterà la nuova Camera. Certo, nel frattempo sono state sviluppate ricerche e indagini anche tra chi aveva un’idea nei territori, ma in questa sede si è discusso meno dell’aspetto strategico.

Altra questione: l’assenza delle donne. Nel totopresidente, fin dall’inizio sono girati pochissimi nomi di imprenditrici, subito scomparsi. Si vedrà se verrà posto rimedio nella squadra e il peso anche che avranno in consiglio.

Questi saranno gli ultimi, frenetici giorni per le associazioni di categoria di Como e Lecco. Tutto si placherà però venerdì, quando ogni apparentamento e ogni altra forza non alleata manderanno via posta certificata i loro nomi per i consiglieri alla Regione.

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