Como: «Giusto il tetto
alle aperture festive»

Consensi nel settore abbigliamento-moda alla proposta sulle domeniche lanciata dal ministro Di Maio. Cassina (Federmoda): «Utile qualche limite»

«Credo che sia giusto mettere paletti allo sviluppo commerciale, soprattutto per la grande distribuzione. Utile introdurre limiti, se pur minimi, ai negozi per quando riguarda la chiusura nei giorni delle festività più importanti, che, in verità, sono quattro o cinque l’anno. Per il resto è bene che sia lasciata la massima libertà di gestire, nelle restanti domeniche, a seconda di interessi e sensibilità, la propria attività commerciale».

È il pensiero di Marco Cassina, presidente di Federmoda di Confcommercio Como, sul tema della chiusura domenicale degli esercizi commerciali. Dall’avvio dell’iter parlamentare della proposta di legge che prevede di abrogare la norma introdotta dal Governo Monti sulla libera iniziativa di aprire i negozi nei giorni festivi, il tema sta suscitando polemiche su diversi fronti.

Cassina ripercorre il cammino fatto in vent’anni dal settore del Commercio a Como che portò dal divieto di aprire alla completa libertà. «Ricordo varie riunioni fatte sull’eventualità di aprire nei giorni festivi e le paure di affrontare il lavoro la domenica per i costi da affrontare ed eventuali flop. Poi, anche causa la nascita aggressiva dei centri commerciali, i negozi si sono adeguati allo standard. Oggi vedo difficile tornare indietro perché, nel frattempo, la vita delle persone è completamente cambiata. Il modo di acquistare si è trasformato. Ogni settore merceologico ha le proprie certezze, caratteristiche e tipologia di clienti. Riproporre un divieto assoluto mi sembra anacronistico, ma una sensibile limitazione credo che faccia bene a tutti».

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