Como, la nuova sfida. Una filiera per servire l’industria del cinema

Il progetto Al Grumello l’evento di G-Film Productions. Coinvolti professionisti, imprese e istituzioni per incentivare le produzioni a scegliere l’area lariana

Il mondo del cinema scommette sul Lago di Como come meta stabile per le produzioni cinematografiche e chiama a raccolta istituzioni, associazioni di categoria, imprese e fornitori di servizi sul territorio, perché insieme costituiscano una rete efficace a supporto con vantaggi diffusi per tutte le parti coinvolte.

Ieri pomeriggio l’associazione Villa del Grumello e G-Film Productions hanno organizzato con questo obiettivo l’evento “Cinema & Futuro”, ideato da Guia Zapponi, founder e Ceo di G-Film, e sviluppato con partner strategici come Cna Cinema e audiovisivo Milano e Lombardia, Confindustria Como, Villa Erba spa, LarioFiere, Lake Como Convention Bureau, ComoNExT - Innovation Hub, Creative Mind, Sync Lab, con il supporto di Intesa Sanpaolo, Camera di Commercio di Como-Lecco e Lombardia Film Commission.

Il network

Professionisti e imprese che operano nel mondo dell’audiovisivo, inteso in tutti i suoi format, hanno quindi incontrato imprenditori comaschi e istituzioni interessati a sostenere questo percorso di sviluppo comune. «L’evento è stato pensato come una prima edizione da portare avanti - spiega Guia Zapponi - per fare il punto della situazione ogni anno con le evoluzioni tecnologiche che ci coinvolgono. Oltre a presentare il Lago di Como a registi, sceneggiatori, scenografi, direttori della fotografia, è importante proporlo ai produttori come un territorio aperto e molto speciale».

L’obiettivo era quindi mostrare cosa il cinema può offrire a Como e cosa Como può offrire alle produzioni, oltre alla location incantevole già nota nel mondo. «Una produzione ha bisogno di ospitalità, alberghi, ristoranti. Può cercare tessuti e seta per i costumi, falegnami e artigiani per le scenografie. Io stessa sono produttrice, bisogna fare i conti economici. Per questo le produzioni indipendenti possono essere incentivate da convenzioni con i ristoranti, hotel a buon prezzo, supporto logistico e burocratico da parte dei comuni».

Erano presenti tra l’altro Marco Allena, presidente della Lombardia Film Commission che potrà erogare bandi a favore del settore, diverse imprese di Como e delle province limitrofe interessate a supportare economicamente il cinema, rappresentanti di istituzioni private e pubbliche, tra cui il sindaco di Como Alessandro Rapinese. «Devo ringraziare Confindustria e il Convention Bureau per l’importante aiuto nell’organizzazione, i tanti imprenditori dell’hotellerie, le aziende che spaziano in diversi settori, i sindaci, e Regione Lombardia, che ha risposto all’invito confermando interesse e sensibilità per l’iniziativa».

La banca

Il principale sponsor dell’evento è stata Intesa Sanpaolo, rappresentata ieri da Gianluigi Venturini, direttore regionale Lombardia nord, e Nicola Corigliano, coordinatore del desk specialistico Media & cultura. «Intesa Sanpaolo è presente nel settore cinematografico, dei media e della cultura da molto tempo e con un desk specialistico - ha detto Venturini - soprattutto negli anni della pandemia abbiamo supportato in modo importante il settore dello spettacolo che viveva una crisi profonda. Pensiamo che Como sia un’ottima location, già scelta da parecchie produzioni importanti, che potrebbe diventare una scelta continuativa come base per produzioni autoctone e non straniere, che una volta terminate le riprese se ne vanno».

L’aspetto della continuità permette di formare intorno al cinema figure professionali e servizi specialistici, di fatto creando un’economia di settore pur non avendo degli studios dedicati.

«Tanti anni fa venivo a Como e mi occupavo tessile e seta: facevo il consulente del governo cinese per il revamping delle imprese seriche», racconta Gianni Cleata, membro della commissione italiana per la cinematografia, professore di Gestione, organizzazione, marketing e finanza delle imprese cinematografiche e audiovisive al Dams dell’Università Roma 3 e professore dell’Economia dell’entertainment dell’Universitas Mercatorum. Dopo un passaggio dal settore edile e poi informatico si è dedicato al cinema, insegnando anche alla Sapienza, alla Luiss Guido Carli e all’Università Nettuno.

«Il cinema e l’audiovisivo in generale sono uno straordinario strumento di comunicazione del territorio, e qui stiamo parlando di un territorio ricchissimo dal punto di vista ambientale, paesaggistico, antropologico e culturale. L’industria cinematografica italiana sta vivendo un momento positivo, riceve investimenti, ha un’occupazione molto alta. C’è anche un forte investimento pubblico: in Italia raggiunge il 40% ed è in linea con l’Europa». In aggiunta si parla di uno strumento flessibile, che altre ai prodotti di consumo più classici come film e serie tv, può spaziare su contenuti aziendali come pubblicità, presentazioni, formazione per i dipendenti. Proprio per le potenzialità del Lago di Como, secondo Cleata è importante puntare su produzioni di alto livello.

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