Costi di produzione
Per le colombe
un rincaro del 25%

Dall’energia ai prezzi degli ingredienti:conto salato per le 122 pasticcerie artigianali comasche. «Aumentato tutto, in buona parte è solo speculazione»

Dalla farina alle uova, ogni ingrediente delle colombe pasquali infornate in questi giorni ha subito un aumento di prezzo e non tutti giustificati dal contesto macroeconomico.

In particolare salgono del 43,6% i prezzi internazionali dei cereali, mentre i beni legati all’aumento dell’energia segnano un aumento del 53,5% con l’inevitabile ricaduta sui prezzi finali al cliente stimata oggi del +2,5%, secondo l’elaborazione dell’Osservatorio Mpi Confartigianato Lombardia su dati Istat.

«Fatture alla mano, le materie prime sono aumentate in media del 25% e i fornitori hanno tutti rinnovato il listino prezzi con ritocchi al rialzo - osserva Roberto Macrì, presidente del settore alimentazione di Confartigianato Como - farina, burro, uova… anche gli allevamenti di galline risentono della guerra perché i mangimi sono importati dell’Ucraina. Ma certo c’è anche una parte di speculazione perché se anche gran parte delle farine sono di importazione, non si sta mietendo ora il grano. Si tratta di un prodotto che in questo momento è nei silos e non si capisce bene come possa mancare adesso».Ma la dinamica non è nuova, anche il burro nei giorni che precedono il Natale scarseggia e aumenta. «Il burro per la produzione di pasticceria è importato in gran parte da Germania e Francia - spiega Roberto Macrì - e quando c’è più domanda lo tengono fermo nelle celle frigorifere e il prezzo lievita».

Lo stesso accade oggi, quindi non si tratta solo di una crisi circoscritta, ma di dinamiche diffuse anche all’interno dell’Unione europea.

Un impatto sui prezzi che incrocia l’aumento di elettricità e gas, che a loro volta rendono costosi i trasporti. «Di conseguenze anche i vassoi per i pasticcini e i contenitori di cartone sono aumentati a causa dei maggiori costi di logistica. Una serie di concause che si legano e portano a una perdita per tutti i settori» conclude Macrì.

A Como le imprese artigiane del settore dolciario sono 146, il 76,4% del totale complessivo di 191 aziende. Le pasticcerie artigiane sono 122, il 70,9% del totale di 172. In sintesi: le imprese tra pasticcerie e ambito dolciario a Como sono 363, di queste le artigiane sono il 73,8% su un totale di 268.

Numeri che rispecchiano la dimensione regionale: in Lombardia le pasticcerie e imprese del settore dolciario sono 6.717, 4.755 imprese artigiane rappresentano il 70,8% delle imprese totali del settore. Tutto il comparto subisce la pressione dei costi con ricadute più contenute su prezzi alla clientela. Dall’esame dell’indice dei prezzi degli altri prodotti di panetteria e pasticceria, che comprende i prodotti di pasticceria freschi, emerge che a febbraio 2022 l’Italia ha visto un aumento dei prezzi che si ferma al 2,5%, in linea con la dinamica dei prezzi no energy (+2,3%).

Aumenti che però risultano essere più contenuti rispetto al +3,5% dell’Eurozona e del +4,0% dell’Ue a 27.

I prezzi in Italia salgono quindi meno rispetto, in particolare, al +7,5% della Spagna e al +4,2% della Germania. Fa meglio dell’Italia solo la Francia con un moderato +1,2%.

Significa che le pasticcerie italiane, lombarde comprese, stanno assorbendo in modo più accentuato rispetto agli altri paesi europei la pressione dei prezzi delle materie prime e la maggiore spinta sui costi dell’energia, con ricadute contenute sui prezzi praticati alla clientela.

La situazione è presumibilmente migliore per la Lombardia tenuto conto che è la regione con la minor dinamica dei prezzi di prodotti alimentari e bevande analcoliche (+3,3% rispetto al +4,8% nazionale).

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