Digitale e manifatturiero
«Noi giovani sappiamo cambiare»

All’assemblea organizzata all’Hangar le nuove leve dell’imprenditoria si manda un messaggio: su come volare. Che passa anche dalle bucce d’arancia

Il manifatturiero è ancora vivo. Ma anche grazie al digitale e alle idee dei giovani.

Il tessile pluripremiato nel mondo per aver attinto alle bucce d’arancia, parte dalla Sicilia e fiorisce sul Lario. Un esempio su tutti, risuonato ieri all’assemblea del Gruppo giovani imprenditori di Unindustria Como che traccia cosa significhi volare per le imprese oggi. In particolare quelle guidati dalle nuove leve.

«Che siano startupper - ha rilevato il presidente Marco Taiana nel dare il benvenuto nell’insolita cornice - oppure ragazzi che decidono di gestire l’azienda di famiglia».

E aggiunge: «Un privilegio, d’accordo, ma ci sono anche alternative più facili».

Innovazione e cambiamento i temi - ha rammentato Taiana di fronte ai numerosi giovani - affrontati dall’associazione degli anni. Ma questa volta si è voluto compiere un passo in più. O meglio spiccare il volo.

Di qui la scelta del luogo, che vuole narrare altro: «Fino a poche ore fa - ha insistito Taiana - qui c’era la gente che lavorava nell’Hangar. E parliamo di un luogo connesso al territorio». Come dev’essere l’industria di questi tempi più che mai. E volare significa anche prendere le distanze e ridimensionare ciò che si vede.

Tra gli intervenuti Adriana Santanocito, siciliana che ama la moda e vuole portare qualcosa di speciale dalla sua terra nel Nord. Si rende conto che le bucce degli agrumi sono un rifiuto, che può diventare risorsa e con Enrica Arena fonda Orange Fiber. È la storia più legata a Como, visto che il primo metro quadrato di tessuto è nato proprio qui. Loro crescono, conquistano la moda e pure i riconoscimenti (tra cui la vetrina a Palazzo Italia a Expo, per sei mesi).

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