Frontalieri, la provocazione dell’ex ambasciatore svizzero: «Fate sciopero»

Urs Ziswiler dopo il risultato elettorale: «Frontalieri indispensabili, dovete dare un segnale forte»

Senza i frontalieri l’economia svizzera si troverebbe in difficoltà. E così l’ex ambasciatore elvetico negli Usa dà anche un consiglio o fa una provocazione, a seconda di come potrà essere intesa. Se gli stranieri facessero uno sciopero per una settimana, sarebbe un segnale forte e chiaro.

Questo ha detto appunto Urs Ziswiler, l’ex ambasciatore negli Stati Uniti, intervistato ieri mattina ad Albachiara su Rete Uno della Rsi.

Parole dirette e senza possibilità di fraintendimento, quelle che ha pronunciato.

«Senza i frontalieri e i migranti l’economia svizzera (e specialmente quella ticinese) non potrebbero funzionare» ha raccolto dalla sua testimonianza Rsi ieri.

E non si è fermato all’analisi, tanto che ha sottolineato: «Io raccomanderei ai migranti e ai frontalieri di fare, una volta, una settimana di sciopero, per mostrare che, senza di loro, non potrebbero funzionare settori importanti come quelli della sanità, delle costruzioni, della gastronomia».

Ziswiler ha anche sottolineato che il dumping salariale va scongiurato. Ma nello stesso tempo - ha proseguito - « i cittadini svizzeri devono essere consapevoli dell’importanza che rivestono l’immigrazione e la presenza di lavoratori stranieri per la nostra economia».

L’ex ambasciatore, ha alle spalle una intensa carriera diplomatica, in gran parte in terra americana, e si è occupato delle politiche per i rifugiati e consigliere per gli affari esteri.

Non è la prima volta che si sente ventilare la proposta di uno sciopero dei frontalieri. Ma certo la voce di un diplomatico di lunga carriera come Ziswiler suona particolarmente importante in un momento così delicato.

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