Frontalieri, la simulazione
Più tasse fino a 17mila euro

Continua il dibattito sulle conseguenze dell’accordo fiscale

La denuncia sindacale: aggravio pesante, scetticismo sulle detrazioni

Sarà anche distante, ma resta oneroso, troppo. Il nuovo accordo fiscale tra Italia e Svizzera – che ora i giornali ticinesi danno per sempre meno vicino dopo l’annuncio ottimistico di Didier Burkhalter di settimana scorsa– potrebbe portare anche aumenti di tassazione sui 10mila euro per chi ha un reddito di 38mila franchi. E intanto oltre il confine provinciale, c’è Confartigianato Varese che lancia una proposta per fermare la fuga dei lavoratori in Svizzera.

A lanciare l’allarme sulla tassazione è il presidente dell’Associazione Frontalieri Ticino Eros Sebastiani, in un’intervista alla Prealpina ripresa con interesse dai media ticinesi. «Qualcuno sostiene – ha dichiarato al quotidiano varesino - che un frontaliere con un reddito da 30mila a 50mila franchi, avrà una tassazione di soli 3.500 euro l’anno di tasse in più. Invece, secondo quanto avviene ora coi lavoratori fuori fascia, un frontaliere col reddito di 38mila franchi annui, per esempio, pagherà invece oltre 10mila euro di tasse aggiuntive in Italia». Ancora, afferma, con 50mila franchi si sale fino a 17.000 euro.

Scetticismo viene poi manifestato sulle detrazioni, non ritenute in grado di ammortizzare l’impatto del cambiamento. Anche perché l’incertezza politica con le imminenti elezioni – quelle per cui appunto la convinzione generale è che non ci sia volontà, e nemmeno convenienza a firmare un accordo con la Svizzera che per il solo Ticino interessa 65mila lavoratori – pesa su ogni ulteriore considerazione. Un’altra affermazione che viene fatta, è sul diritto internazionale che potrebbe bloccare tutto, visto che «la legge internazionale sostiene che è vietata la tassazione di due Paesi sullo stesso reddito».

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