Imprese al lavoro in Ticino
«Conterà l’esperienza in Italia»

Passi avanti nella trattativa sull’albo: anche i comaschi fanno valere le proprie ragioni

Qualche schiarita sulla trattativa per il nuovo albo antipadroncini ieri.

Una riunione proficua, e con diversi passi in avanti. Così commenta il Tavolo in Regio insubrica l’assessore regionale Francesca Brianza, e non solo. L’incontro, coordinato dal Delegato cantonale per i rapporti transfrontalieri, Francesco Quattrini si è svolto ieri mattina alla presenza di esponenti del mondo economico ticinese e italiano e dei rappresentanti istituzionali delle Regioni Lombardia e Piemonte, in un clima collaborativo.

«Dalla riunione odierna - ha spiegato l’assessore Brianza - si registra il grande e importantissimo risultato del riconoscimento dell’esperienza lavorativa maturata in Italia al fine dell’iscrizione all’albo delle imprese artigianali del Canton Ticino, requisito indispensabile per poter lavorare nella filiera casa».

Non sono solo rose: «Resta da sciogliere - ha ricordato l’assessore - il nodo del balzello di 2 mila franchi che i lavoratori italiani devono pagare per l’iscrizione alla Lia».

«I rappresentanti della Commissione, alla luce dell’esperienza di questi primi mesi - spiega Confartigianato Como - hanno chiarito uno degli aspetti fondamentali che riguarda l’esperienza lavorativa maturata in Italia e i titoli di studio raccogliendo il favore dei presenti. Rispetto alla tassa d’iscrizione sono state rappresentate da parte italiana le preoccupazioni relative all’entità».

ALTRI DETTAGLI SUL GIORNALE

© RIPRODUZIONE RISERVATA