Imprese all’assalto di Chiasso
«Qui ci ascoltano davvero»

C’erano oltre 200 aziende ammesse e 300 persone all’iniziativa

Qualcuno il salto l’ha già fatto da qualche tempo. Ha l’aria rilassata chi è di Como e, in Svizzera, già vi lavora da un decennio.

Elegante, incravattato, non ha bisogno di sentire quanto viene venduto in riunione, dentro il cinema teatro di via Dante Alighieri, strada svizzera dedicata a un nume dell’italianità. Se ne sta tranquillo sotto il sole a parlare con un collega, mentre gli imprenditori italiani, arrivati a decine, siedono davanti al sindaco di Chiasso, per capire cosa ha da dire loro - e da dare - il Canton Ticino. In tutto c’erano 212 aziende, 300 persone: aveva bussato in 682. Il sindaco Moreno Colombo: «Era giusto dare informazione, su vantaggi ma anche regole da rispettare».

È mezzogiorno e la prima parte dell’incontro sta per finire, quando Michele Malerba, di Como, lavoro di consulenza aziendale per la Itc Swiss di Chiasso, si confida in modo aperto davanti al taccuino. Da frontaliere del mondo d’affari dice cosa pensa di questa transumanza oltreconfine di imprenditori, molti di Como e della Brianza:«Farà bene anche anche all’impresa italiana».

L'appello della Regione: «Non andatevene, stiamo cambiando le cose e dobbiamo farlo insieme».

OGGI DUE PAGINE CON LE TESTIMONIANZE DEGLI IMPRENDITORI, IL DISCORSO DEL SINDACO E L’APPELLO DELL’ASSESSORE MELAZZINI NON ANDATEVENE

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