In barca l’azienda impara a fare gruppo. Riparte il team building che va a remi

Post pandemia Nuovo slancio per il progetto degli ex campioni Verzotti e La Padula- «Portiamo gli staff di lavoro sul lago, remando si acquisiscono le dinamiche di squadra»

La forza nasce dal gruppo, soprattutto in barca. Nasce da qui il progetto di Rowinteam, base a Lipomo, fondata tre anni fa da Edoardo Verzotti e Livio La Padula, entrambi medaglie d’oro ai mondiali di canottaggio.

L’idea di creare e proporre un team building in barca nasce dai valori cardine che questo sport riesce a regalare: perseveranza, resilienza e il saper far parte di un gruppo. Un progetto su cui il biennio del Covid ha impattato pesantemente. «Durante i mesi della pandemia siamo stati completamente fermi proprio perché era impensabile proporre online questo tipo di attività - spiega Verzotti - ho cercato di veicolare il messaggio in aula, tramite università e scuole professionali, dove ho portato i valori in cui crediamo senza però poter mostrare il grande valore esperienziale che solo la barca riesce a dare».

I clienti

Rowinteam si rivolge a piccole e medie imprese, ma anche a società più strutturate, gruppi classe e gruppi di lavoro proponendo anche diversi eventi con le scuole. Il loro campo base è la Canottieri Lario di Como ma possono recarsi ovunque ci sia bisogno: Lugano, Locarno, Firenze e a breve anche una trasferta a Roma.

«Dove c’è un gruppo noi lavoriamo proprio perché abbiamo imparato sulla nostra pelle che la lezione dello sport migliora le dinamiche di gruppo - dice - L’idea principale è quella di poter far remare otto persone (colleghi) alla volta più il timoniere che offre delle nozioni tecniche. Noi seguiamo il gruppo dal motoscafo cercando anche la difficoltà. Remare insieme non è semplice e implica una notevole sinergia nel gruppo»

La barca utilizzata è quella delle mitiche sfide tra le università di Oxford o Cambridge. «Il nostro obiettivo principale è quello di far riflettere i nostri clienti. Le dinamiche che troveranno in barca sono le stesse che si trovano in ambito lavorativo - continua Verzotti - In barca si parte tutti da zero. Le gerarchie si annullano e magari si trova il capo in difficoltà. Dirò di più, se è bravo solo lui da solo non andrà da nessuna parte. La teoria dell’anello debole all’interno del gruppo è una costante: se migliora il più fragile migliora tutto il gruppo. Per fare questo bisogna in primis saper comunicare, chiedere aiuto, collaborare, avere fiducia e mettersi in relazione».

Gli obiettivi

Un approccio formativo che sta avendo un buon riscontro. «La differenza rispetto alle altre esperienze di team building è sostanziale. Se una persona non rema la barca si ferma. Non ci si può nascondere e bisogna mettersi a disposizione del gruppo per far funzionare le cose - dice - Serve impegno e la giusta attitudine per raggiungere insieme lo stesso obiettivo. “Come nello sport, così nel lavoro”, il nostro motto è quello remare tutti insieme per raggiungere il traguardo, coordinando i movimenti e ottimizzando le energie».

Rowinteam sta ripartendo dopo le limitazioni imposte dalla pandemia. «C’è fiducia - conclude - Credo ci sia la volontà di non allontanarsi dallo sport e di usarlo in modo intelligente nelle aziende, dove spesso troviamo un livello comunicativo bassissimo. Il canottaggio serve per far riflettere e per creare spirito di squadra».

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