La sfida di Trenord
Entro un anno
primi treni a idrogeno

L’annuncio dell’ad Marco Piuri all’Energy Forum che si è svolto a Villa Erba. «Si parte in Valcamonica, entro il 2025 la metà della flotta aziendale sarà rinnovata»

La prima Hydrogen Valley italiana è la Valcamonica dove dall’anno prossimo Trenord farà viaggiare i primi treni a idrogeno italiani, sostenibili e a basso consumo.

Lo ha detto Marco Piuri, amministratore delegato di Trenord e direttore generale del Gruppo FNM, durante il panel “L’obiettivo mobilità sostenibile. Fonti di energia, reti di distribuzione, infrastrutture e mezzi di trasporto” nell’ambito dell’ottavo Energy Forum “Transition Unchained. Rimuovere i vincoli alla mobilità sostenibile” che si è svolto venerdì scorso a Villa Erba, Cernobbio, organizzato da The Adam Smith Society in collaborazione con Osservatorio Green economy dell’Università Bocconi.

Peso e consumi

I nuovi treni saranno il 30% più leggeri, con consumi abbattuti del 30%, realizzati con materiali riciclabili. «Entro il 2025 la metà della flotta di Trenord sarà rinnovata» ha continuato Marco Piuri per sottolineare come la trasformazione in atto nell’azienda sia orientata verso la sostenibilità.

A queste azioni si aggiungono altri progetti del Gruppo Fnm. «Attraverso Milano Serravalle stiamo lavorando allo sviluppo dell’infrastruttura autostradale, realizzando aree di servizio multi-vettore energetico e stiamo implementando la gestione digitale di traffico e sicurezza» ha continuato Marco Piuri.

In Lombardia gli spostamenti con la propria auto incidono ancora oggi per l’80% del totale del traffico e di questi, il 70% delle volte in cui si sale in macchina è per spostamenti di prossimità.

Dall’analisi dei comportamenti e dei movimenti delle persone si deduce una modalità nuova di progettazione per creare un’offerta di servizi che rappresenti un’alternativa davvero appetibile alla mobilità privata.

Si tratta di modificare una cultura dell’auto e una abitudine di vita al momento estremamente estesa. «Con il progetto Mobility as a Community ci siamo posti l’obiettivo di affiancarci ai generatori e attrattori di mobilità, come possono essere aziende ed eventi, per supportarli nel definire intorno a sé un’offerta di trasporto integrata e customizzata - spiega Piuri - perché la mobilità sostenibile è certamente guidata dalla transizione energetica, ma è necessario anche il ripensamento dei modelli di spostamento».

I servizi

In concreto, perché la transizione dalla mobilità privata a quella pubblica avvenga, bisogna disegnare una serie di servizi che incontrino le esigenze delle persone e che siano flessibili, con il cambiare di abitudini, occasioni, situazioni, geografie urbane.

«La sola evoluzione verso soluzioni più green, che sfruttino nuove fonti di energia, non è più sufficiente – ha concluso Marco Piuri - ma ripensare i modelli di mobilità è forse la sfida più rilevante, perché a differenza dell’evoluzione di mezzi e fonti, che è guidata dall’innovazione tecnologica, richiede un’azione a livello di cultura e comportamenti».

È però fondamentale che i due aspetti procedano di pari passo. Per un percorso incisivo verso la sostenibilità dei trasporti serve quindi che le amministrazioni locali e le politiche siano orientate a facilitare il passaggio dalla mobilità privata a quella pubblica e su rotaia, con tempi, tracciati e servizi che incontrino le necessità concrete delle persone, in un contesto come quello altomilanese che si presta o presterebbe per una decisa implementazione del trasporto ferroviario di prossimità. M. Gis.

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